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Primavera, i giocatori lanciati in Serie A da Torino e Juventus nell’era Cairo

Lecce Torino Buongiorno
I giovani lanciati dalle Primavere di Torino e Juventus negli ultimi vent'anni
Irene Nicola
Irene Nicola Redattore 

Il derby è rivalità e adrenalina, anche nel Settore giovanile. Dalle prime partite nella Scuola Calcio alle sfide tra Under, fino all'ultimo tassello a livello giovanile: il derby Primavera. Uno scenario in cui di volta in volta si sono messi in mostra da una parte e dall'altra tanti giovani prospetti, alcuni dei quali hanno poi realizzato il sogno Serie A esordendo con la casacca granata o bianconera. A poche ore dal via al derby Primavera tra Scurto e Montero - in programma oggi, lunedì 29 aprile, alle ore 18 - scopriamo i giovani lanciati in Serie A nell'era Cairo da Torino e Juventus.

Dalla Primavera alla Prima squadra, i tre giocatori cresciuti nelle giovanili più impiegati dal Toro nell'era Cairo

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Negli ultimi vent'anni Torino e Juventus hanno fatto esordire in Serie A con le proprie maglie rispettivamente 22 e 42 giocatori passati dal proprio Settore giovanile. C'è chi ha continuato ad affermarsi con la casacca granata o bianconera, chi ha avuto un esordio senza trovare seguito nella massima serie e chi invece è esploso lontano dalla Mole. Partiamo dal Torino. I giocatori che hanno trovato maggior spazio in granata negli ultimi vent'anni sono tutti difensori. Chi meglio si è conquistato la maglia è anche il giocatore più rappresentativo, l'esempio perfetto di un percorso ideale che unisce Settore giovanile e Prima squadra: Alessandro Buongiorno. Dai primi passi all'età di quattro anni alle vittorie in Primavera, fino all'esordio in Serie A a 18 anni con Mazzarri nella stagione 17-18. Poi i prestiti per fare esperienza, un inizio contenuto e la crescita esponenziale con Juric. Oggi è il vicecapitano granata, ha esordito in Azzurro, messo nel mirino gli Europei e ha già tagliato il traguardo quota 100 con il Toro (7036 minuti all'attivo in Serie A, 4 gol e 5 assist nel bottino). Per impiego in Serie A, segue Wilfried Singo. L'ivoriano non ha fatto la trafila in granata, ma conta due anni di militanza in Primavera dove ha finalizzato la propria crescita. Impressiona e porta il Toro a puntare su di lui, con esordio nella stagione 2019-20 direttamente in Europa League. Ceduto al Monaco la scorsa estate, ha collezionato in Serie A 98 presenze per un totale di 6656 minuti giocati impreziositi da 7 gol e 9 assist. Terzo per presenze in maglia granata è Angelo Ogbonna. Inserito nel Settore giovanile del Torino a quattordici anni, fa un percorso netto in granata da difensore centrale. Esordisce in A all'età di 18 anni con Zaccheroni e viene richiamato a Torino dopo solo un anno di prestito al Crotone. I suoi anni granata si chiudono tra mille polemiche, con il passaggio alla Juventus dopo 5 anni in Prima squadra (45 presenze e 3334 minuti) e 11 anni complessivi di Toro. In bianconero resta due stagioni, ora è al West Ham.

Dalla Primavera alla Prima squadra, i giocatori cresciuti nelle giovanili lanciati in Serie A dal Toro nell'era Cairo

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Continuando l'analisi dei giovani lanciati dal Torino in Serie A, troviamo un altro terzino non più a destra ma a sinistra: Antonio Barreca, classe 1995. Come Buongiorno, fa tutta la trafila fino a ritrovarsi in Primavera e poi in Serie A dopo i prestiti a Cittadella e Cagliari. Con Mihajlovic si mette in mostra, sfrutta le assenze di Molinaro e Avelar, guadagnandosi la titolarità alla prima stagione nella massima serie. Raccoglie così la bellezza di 28 presenze e 2359' con 2 assist all'attivo nel campionato 2016-17. La stagione successiva non si ripete e viene poi ceduto, convincendo però altrove. Ha trovato spazio negli anni in Ligue 1 al Monaco, al Genoa in Serie A; nelle ultime tre stagioni ha giocato in B con le maglie di Frosinone, Cagliari e ora Sampdoria. Chiude la top 5 dei giocatori più impiegati dal Toro provenienti dal vivaio Simone Edera. In una carriera pesantemente condizionata dai lunghi infortuni, Edera non è riuscito ad affermarsi in Serie A come avrebbe sperato. Al Toro dai sette anni, esordisce in A a 18, poi dopo una serie di prestiti si ritrova in rosa in Prima squadra con Mihajlovic per la stagione 2017-2018 in cui raccoglie 14 presenze in con 1 gol e 1 assist all'attivo in campionato. Tra rientri e partenze, l'infortunio al ginocchio alla Reggina lo tiene fuori un anno e lo blocca nel percorso di crescita. Ha salutato il Toro a luglio 2023 dopo 34 presenze e 839 minuti in Serie A ma soprattutto dopo vent'anni di granata andando in Serie C al Pordenone per rilanciarsi; da dicembre è alla Spal. Sta saltando le tappe e si avvicina a superare Edera, Gvidas Gineitis, l'ultimo in ordine di tempo a fare il salto da Settore giovanile a Prima squadra. Un anno in Primavera diviso tra Coppitelli e Scurto basta a convincere Juric a investire sul 2004 lituano, che mostra qualità da fuori categoria tra i giovani. Gineitis è l'esordiente degli scenari importanti con una prima da sogno a San Siro e sta continuando il proprio percorso di crescita sfruttando anche le assenze a centrocampo. Dalle 3 presenze della stagione d'esordio alle 14 in quella attuale: fin qui tra i granata ha raccolto 665' minuti. Uno score leggermente superiore a un altro prodotto della Primavera, arrivato in granata dopo la trafila nelle giovanili del Siena: Kevin Bonifazi, difensore centrale. Al Toro due parentesi nelle stagioni 2017-2018 e 2019-20, ma solo 9 presenze all'attivo per un totale di 655' in granata. Ma le porte della Serie A non si chiudono qui per Bonifazi che sboccia lontano da Torino con le maglie di Udinese e Bologna, da gennaio è in prestito al Frosinone. Ha tagliato il traguardo quota 100 nella massima serie italiana.

Dalla Primavera alla Prima squadra, che fine hanno fatto gli altri giocatori lanciati in Serie A dal Toro

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La lista in casa granata è ancora lunga. L'unico ad aver esordito in Serie A e ancora in rosa Torino - oltre ai menzionati Buongiorno e Gineitis - è Luca Gemello, secondo portiere a disposizione di Juric cresciuto in granata dopo il passaggio dal Fossano. Fin qui ha giocato però pochissimo, appena due partite disputate in Serie A nelle ultime tre stagioni. Nella massima serie troviamo anche Michel Adopo, non più al Toro dove ha esordito e raccolto 13 presenze in campionato a cui si aggiunge il gol di Coppa Italia contro il Milan a Sin Siro. Il trasferimento all'Atalanta fin qui non ha premiato, visto il pochissimo spazio riservato al francese da Gasperini. Chi ha trovato continuità in Serie A ma non al Torino è invece Mattia Aramu, trequartista cresciuto nel Settore giovanile granata. Dopo l'esordio in A nella stagione 2016-2017 non trova conferme al Toro, così alla fine viene ceduto in Serie C alla Robur Siena. Il passaggio chiave per Aramu è la cessione al Venezia nella stagione 19-20 che porta in dote la Serie B e la conquista della promozione in Serie A con la maglia dei lagunari. Sceso nuovamente in B dopo il passaggio al Genoa, attualmente è al Bari in prestito in zona playout. In Serie B troviamo anche Jacopo Segre e Ben Lhassine Kone. Entrambi in granata dai tempi della Primavera, Segre ha avuto più occasioni di Kone raccogliendo 10 presenze in Serie A. Entrambi ad ogni modo hanno assaporato poco la massima serie, sperano di raggiungerla dal passaggio in B: il Como di Kone è in lizza per la promozione diretta, il Palermo di Segre è in zona playoff. In Serie C  infine Vincenzo Millico, su cui c'erano aspettative altissime dopo una Primavera da protagonista ma mai rispettate, che si è accasato al Foggia; Christian Celesia al Mantova e Sergiu Suciu al Trento. Suciu aveva esordito in Serie A nell'unica gara nella massima serie della sua carriera nel 2008-2009, l'anno prima i due più datati esordi nell'era Cairo, quelli dei centrocampisti Davide Bottone e Tommaso Vailatti.

Dalla Primavera alla Prima squadra, i giocatori lanciati e più impiegati in A dalla Juventus negli ultimi vent'anni

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In maglia Juventus hanno esordito 42 giocatori negli ultimi vent'anni, metà dei quali dal 2018 in poi dando seguito al lavoro della nascente U23 e su esplicita richiesta societaria di attingere maggiormente al vivaio. Va quindi considerato in un'ottica di analisi che tanti ancora devono provare il proprio valore e hanno iniziato da poco a muovere i primi passi. Il giocatore cresciuto nel Settore giovanile che più spazio ha saputo ritagliarsi in bianconero, ha in realtà un passato al Toro: Moise Kean. Viene notato dai granata all'età di sette anni ed entra in scuderia, a dieci bussa la Juve alle porte del ragazzo che dice subito sì e saluta. Brucia le tappe e diventa il primo classe 2000 a esordire in Serie A all'età di 16 anni nella stagione 16-17 con Allegri. Il suo percorso decennale in bianconero non è sempre stato lineare per gerarchie o momenti di flessione fino alle sirene di partenza a gennaio. A oggi però nessuno è stato impiegato tra gli ex giovanili quanto Kean in campionato: 93 presenze e 3218 minuti, 18 gol e 3 assist. Sono poi stati due centrocampisti a convincere maggiormente la Juventus. Fabio Miretti, in bianconero dall'età di dieci anni, non è mai uscito dall'ambiente Juve passando dalle giovanili alla Next Gen e poi alla Serie A. Calante nel rendimento nell'ultima stagione, conta già a 21 anni oltre 2565 minutiin Serie A con 1 gol e 4 assist all'attivo. Segue Nicolò Fagioli, alla ribalta delle cronache nell'ultimo anno per la squalifica in seguito al caso scommesse. Lo stop di 7 mesi all'attività sportiva ha inciso pesantemente sui numeri del giocatore, che a ottobre poteva già contare 1878 minuti in Serie A, con la prima manciata nel 20-21 e la consacrazione nell'anno successivo interrotta. Gli ultimi due ragazzi del Settore giovanile esplosi in bianconero non hanno alle spalle tutta la trafila alla Juventus, ma sono innesti portati a Torino per la Primavera: Samuel Iling-Junior e Kenan Yildiz, due giocatori che i Primavera granata ricordano bene perché spesso sono andati a segno nei derby. Iling-Junior, scuola Chelsea, da due stagioni è stabilmente in Serie A - 33 presenze e 879' con 2 gol e 3 assist - e ha già esordito nelle competizioni europee. Yildiz è infine la stellina. Arrivato a Torino da predestinato, è stato inserito tra i 50 giovani più promettenti d'Europa insieme al coetaneo granata Ciammaglichella. Dopo un anno di spola tra Primavera e Next Gen, è passato bruciando ogni tappa in Serie A. Nella sua prima stagione ha già raccolto 23 presenze e 728' in campionato con 1 gol e 1 assist all'attivo e ha dimostrato di poter stare tra i grandi.

Dalla Primavera alla Prima squadra, i prospetti della Juventus

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Per quanto riguarda la Juventus, vale la pena menzionare anche alcuni prospetti arrivati dalle giovanili che in bianconero non hanno ancora trovato grande spazio per precocità ma in prestito nei vari club di Serie A stanno esplodendo. Sicuramente è il caso di Matias Soulè, classe 2003 su cui hanno sempre ricaduto aspettative altissime, che al Frosinone è andato già in doppia cifra; ma anche Enzo Barrenechea spesso e volentieri titolare al Frosinone e l'esordiente Denan Huijsen, difensore classe 2005 in prestito alla Roma. Tra i giovani che hanno esordito con la Juventus, ma non sono più di proprietà c'è il difensore classe 2002 Radu Dragusin, ora al Tottenham. Qualche rimpianto in casa bianconera su qualche giovane lasciato partire? Sicuramente guardando al passato. Ciro Immobile ha esordito in maglia bianconera dopo le giovanili, ma non è stato aspettato e si poi consacrato bomber negli anni di Torino e Lazio. Oltre a Immobile, tra chi ha esordito alla Juventus ma si è affermato altrove con una carriera che ha proseguito in Serie A: Emil Audero, Domenico Criscito, Federico Mattiello, Luca Marrone e Lorenzo Airaudo.

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