Primavera, il derby è granata: un grande passo per la fiducia del gruppo

Raramente si era visto un Federico Coppitelli così sereno e profondamente soddisfatto davanti ai microfoni della stampa al termine di un match. E ne ha ben donde: il suo Torino, che veniva da un momento difficile, è riuscito a vincere il derby Primavera a Vinovo, contro la Juventus, controllando la partita per tutti i 90' e aspettando il momento giusto - l'espulsione di Kameraj ad inizio secondo tempo - per colpire.

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"Saremmo bugiardi a dire che l’inferiorità numerica degli avversari non ci ha agevolati", ha candidamente , che però ha voluto sostenere con forza le qualità di un gruppo che restano tali anche quando i risultati non volgono a favore, come quanto accaduto con Sassuolo e Verona. Questa è la grande lezione che il Torino si porta a casa dal derby: se si crede in quello che si sta facendo, bisogna perseverare su quella strada anche quando i risultati non arrivano. Coppitelli ha ammesso di aver sentito il rischio: "Chiaramente le sconfitte ti fanno entrare in un vortice di negatività e perdi fiducia in quello che fai. Questo era il nostro problema, perché sapevamo di essere sulla strada giusta".

Ora che è arrivato il risultato più importante, il Torino può sorridere e prepararsi con convinzione al prossimo, delicatissimo match contro la Roma, per cercare di sfatare il tabù Filadelfia in campionato. Per farlo, Coppitelli non potrà prescindere da alcuni uomini che ieri, ancora una volta, hanno aggiunto un altro passo alla loro percorso di crescita: a capo di tutti c'è il talento lucido e calmo di De Angelis, che insieme a Ferigra e Butic completa un trio di acquisti che in meno di due mesi si è preso il Toro. Ma c'è spazio anche per chi questa casacca la conosce già, come Gilli, autore di una partita di spinta e personalità, nonostante l'anno sottoleva.

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La Primavera prova a imboccare definitivamente la strada giusta, quella della fiducia e dei risultati. Lascia per strada una Juventus in crisi, e si gode i suoi gioielli. Coppitelli può sorridere, nel giorno del suo compleanno, e portare avanti il proprio lavoro. Con quella serenità e quella consapevolezza che solo un derby vinto può dare.