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La Primavera del Torino è partita in anticipo per l'Abruzzo, dove domani scenderà in campo per l’andata degli ottavi di finale del campionato contro il Pescara. Fabio Piroli (nella foto gentilmente concessa dal settimanale...
La Primavera del Torino è partita in anticipo per l'Abruzzo, dove domani scenderà in campo per l’andata degli ottavi di finale del campionato contro il Pescara. Fabio Piroli (nella foto gentilmente concessa dal settimanale Granatissimo) è il capitano della formazione guidata da Antonio Pigino, uno dei giocatori più attesi alla vigilia della sfida.
Fabio, come vi state preparando alla partita?
“Non ci possiamo permettere di sbagliare, proprio per questo siamo andati in ritiro prima, in modo da arrivare ben concentrati all’impegno”.
Che bilancio fai della stagione finora?
“Positivo: in campionato siamo andati bene, così come al torneo di Viareggio dove siamo usciti soltanto ai quarti per aver sbagliato un tempo contro la Roma. In particolare siamo orgogliosi di aver centrato gli ottavi di finale in campionato, erano cinque anni che non accadeva”.
A chi vanno i meriti?
“A Pigino, al suo staff e al gruppo. Il mister ha sempre creduto in noi, non posso dimenticare i giorni in cui ci si allenava con i pantaloncini blu e la maglietta bianca senza stemmi. Tutto si doveva organizzare e noi abbiamo deciso di dare fiducia al progetto della nuova società. Anche lo staff tecnico è stato di grande aiuto: dal preparatore atletico Biasiolo, a quello dei portieri Deorsola, al massaggiatore Cugusi, ai dottori Suraci e Zamperone e al magazziniere Pandi”.
Il vostro gruppo sembra granitico...
“Questa stagione abbiamo fatto quadrato perché eravamo consapevoli che la cosa più importante era aiutarci l’uno con l’altro, sia in campo che fuori. Dal più grande che sono io, al più piccolo. Così siamo usciti dai momenti difficili, facendo una stagione che nessuno avrebbe mai immaginato”.
Qual è un giocatore che secondo te ha fatto bene?
“I più importanti sono stati quelli che hanno giocato poco o che non lo hanno fatto per niente. Penso ai vari Camolese, Negro, Ambrosini, Vertua, Miolli, Ostorero e via dicendo, che si sono sempre impegnati in allenamento senza mai fare polemiche. E' anche merito loro se siamo agli ottavi”.
Parole da capitano vero, non a caso in squadra tutti ti indicano come un punto di riferimento.
“Sono il più vecchio, quindi cerco di aiutare gli altri. L’importante per me è che si resti uniti e si mettano da parte le voglie personali. La fascia è un onore, mi ha responsabilizzato e fatto crescere. Mi piacerebbe molto essere il primo capitano della Primavera del Torino Fc che alza lo scudetto”.
Personalmente che stagione è stata?
“Buona. Ad inizio anno avevo promesso di segnare almeno quindici gol. Per ora sono a dieci, ma se non mi avessero annullato ingiustamente sei gol ad inizio stagione sarei già a oltre. Non fa niente, la cosa più importante è che sento di essermi impegnato al massimo”.
Giovedì prossimo al Teatro Valdocco ci sarà l’assegnazione della Promessa Granata, il pallone d’oro del Settore Giovanile. Chi lo vincerà?
“So che molti mi danno per favorito, vedremo. Dpende da cosa deciderà la giuria di esperti e non dimentico che c’è anche il premio per il miglior giocatore della stagione di ogni singola squadra del vivaio, che non è assolutamente secondario”.
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