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In una partita resa difficile dalle precarie condizioni meteorologiche e davanti ad un grandissimo avversario, i giovani granata di Mister Longo pur con numerose ed importanti defezioni sfoggiano una prestazione straordinaria ed un Gyasi in grande giornata dimostrando ancora una volta che non esistono secondo linee ma, come sottolineato a fine gara da Mister Longo, un grande gruppo fatto di ragazzi di grande valore, motivati e vogliosi di dimostrare le proprie capacità, gettando il cuore oltre l’ostacolo.
GRANDE PROVA DELLE PSEUDO SECONDE LINEE - Di fronte ad un Inter zeppa di titolari, le assenze degli infortunati Barbosa e Affinito (Diop non lo consideriamo nella lista degli indisponibili in quanto le sue apparizioni con la Primavera sono ormai da considerarsi del tutto occasionali), degli squalificati Cinaglia e Cristini, di un Aramu a mezzo servizio e di un non convocato Alfred Gomis, la vigilia sembrava porre di fronte ai “torelli” un avversario “impossibile” da superare. Invece Mister Longo tira fuori dal cilindro una formazione tanto rimaneggiata quanto splendidamente organizzata con Cargnino che offre un’ ottima prestazione nel suo ruolo originario di difensore centrale al fianco di un monumentale Ignico (autore di un altro splendido gol di testa), con un Barreca in grande recupero e pronto a dimostrare al tecnico granata il proprio valore e, soprattutto, con un tridente inedito ma piacevolmente “pungente” Amedeo-Giasy-Parigini. La differenza di questo tridente rispetto a quello visto e già più volte celebrato in campionato Aramu-Barbosa-Parigini, sta nel fatto che Gyasi, a differenza degli altri tre, è un attaccante di potenza e notevole forza fisica. Al di là dei due gol, di cui parleremo più avanti, Gyasi è stato comunque molto bravo anche nel far salire la squadra quando l’Inter aveva tentato di reagire abbozzando, soprattutto ad inizio di secondo tempo, un forcing nella speranza di recuperare il risultato, ed ha dimostrato sul campo di essere di pari valore ai titolari. Anche Amedeo e Parigini hanno ben giocato, non tanto in fase di costruzione e finalizzazione ma soprattutto in fase di contenimento e sacrificio, bloccando sul nascere qualsiasi tentativo di avanzata dei fortissimi terzini nerazzurri. Buona anche la prestazione del portiere Saracco, distintosi in almeno un paio di occasioni per parate difficili e che hanno contribuito all’ottimo risultato finale. In buona sostanza ancora una volta hanno vinto il gioco di squadra, la comunione di intenti e la voglia di stupire di questo splendido gruppo di giocatori, ottimamente condotto da Mister Longo. Da sottolineare infine la solita fantastica prestazione di Emanuele Gatto, per lui non ci sono più parole per tesserne gli elogi, è veramente un giocatore ed un ragazzo straordinario. Anche ieri grande qualità e quantità, da vero capitano e condottiero di questa squadra.
BELLA PARTITA ED OTTIMO GYASI - Il primo tempo è stato ricchissimo di emozioni con cambi di gioco a ripetizione, la differenza l’hanno fatta i tre gol dei nostri ragazzi contro uno solo dei nerazzurri. A partire dal terzo gol dei ragazzi di Mister Longo in poi, avvenuto al 32^ del primo tempo, la partita non ha avuto più storia con i nerazzurri incapaci di creare nuovo pericoli dalle parti di Saracco, grazie soprattutto al grande lavoro di sacrificio di centrocampisti ed attaccanti e ad una difesa attentissima. L’espulsione dell’interista e grande promessa Garritano, avvenuta alla mezz’ora del secondo tempo, è stata del tutto ininfluente ai fini del risultato mentre quanto meno dubbio è stato un fallo subito da Parigini in piena area nerazzurra al 22^ del primo tempo e non sanzionato dal direttore di gara, quando il risultato era ancora sul 2 a 1 per i giovani granata. Una citazione particolare in questa partita la merita, come già preannunciato, Emmanuel Gyasi. Ieri ha fatto un gol da centravanti di area ed opportunista (il primo) ed un altro gol straordinario (il secondo) per capacità di difesa del pallone, progressione e tiro in porta. In settimana nel nostro “pagellone” della prima metà del campionato Primavera, avevamo sottolineato come questo ragazzo di colore avrebbe probabilmente giocato in qualsiasi squadra Primavera in Italia e che la sua unica “sfortuna” era quella di aver davanti a sé giocatori fortissimi. Avevamo inoltre detto che tra le cose da migliorare c’era anche quella di essere un po’ più “cattivo” sotto il profilo realizzativo. Gyasi non poteva dare una risposta migliore di quella data sul campo, con una prestazione degna di un titolare e condita con due gol di pregevole fattura che piacevolmente hanno smentito nei fatti ciò che avevamo scritto nelle nostre analisi. Speriamo di tutto cuore che il ragazzo continui così e che ci smentisca domenicalmente a suon di gol e prestazioni convincenti.
QUALIFICAZIONE A PORTATA DI MANO - La vittoria in trasferta con due gol di scarto da parte dei “torelli” non solo è stata meritata ma acquisisce un valore ed un’importanza assoluta, sia perché ottenuta contro una della squadre Primavera più forti in Italia, sia perché pone i giovani granata in una posizione di grande vantaggio in vista del ritorno a Torino di settimana prossima dove i ragazzi di Mister Longo si giocheranno la qualificazione alle semifinali della Tim Cup Primavera, traguardo che il Toro non raggiunge da tempo immemorabile e che darebbe una gratificazione particolare ai ragazzi ma anche a tutto lo staff tecnico del settore giovanile granata. Ovviamente c’è una partita di ritorno difficile, tutta da giocare e con un Inter che certamente proverà a ribaltare questa sonora sconfitta. I ragazzi di Mister Longo sono chiamati ad un’ulteriore prova di maturità. Se giocheranno con la consapevolezza della propria forza che non tracimi in mancanza di umiltà, la qualificazione è a portata di mano; se invece penseranno che il risultato favorevole dell’andata significhi qualificazione automatica potrebbero amaramente pentirsene. Siamo sicuri che Mister Longo in settimana riuscirà a convincere i propri ragazzi a giocare con la giusta determinazione ed il dovuto rispetto per gli avversari, nella consapevolezza che questa qualificazione è di straordinaria importanza per loro e per la storia recente di questo grande club. Una possibile ed anzi probabile semifinale contro gli acerrimi rivali bianconeri val bene un sacrificio, soprattutto per quei ragazzi che vivono in convitto lontano dalle famiglie. Natale è dietro l’angolo ma il più bel regalo che questi ragazzi possono farsi è quello di scrivere la storia del Toro dei “piccoli” in attesa di poter fare quella del Toro dei più “grandi”.
MENTALITA' VINCENTE E QUALITA' - Piace sottolineare come la nostra Primavera abbia ormai acquisito una mentalità da grande squadra e giochi tutte le partite a viso aperto con la convinzione di poter battere chiunque. A vedere i faraonici investimenti fatti dall’Inter nel settore giovanile a dispetto dello sforzo minimo sindacale da parte del Presidente Cairo in materia di vivaio, e soprattutto a vedere i nomi dei giovani giocatori interisti in squadra, tanto recentemente celebrati per le loro ottime prestazioni “tra i grandi” anche in Euroleague, viene da chiedersi che cosa abbiano i nostri ragazzi di tanto in meno rispetto ai più noti avversari per non riuscire a convincere tecnici e dirigenti della Prima Squadra a buttarne dentro qualcuno. La verità è quella che, al di là dell’ottima organizzazione di gioco e mentalità vincente data da Mister Longo, in un lavoro di continuità con il suo predecessore Antonino Asta, la qualità di questi ragazzi è straordinaria e pone i giovani talenti granata in una fascia di altissimo livello nel panorama giovanile nazionale. Come già detto in queste ultime settimane non serve andare a cercare fuori dalle proprie mura ciò che abbiamo già in casa, gratis e di ottimo livello. Serve solo un po’ di coraggio e di presa di coscienza dell’enorme patrimonio tecnico e umano già creato con tanto sacrificio ed un pizzico di fantasia dalla triade Benedetti-Comi-Bava, coadiuvata da Gianluca Petrachi. Spetta ora a quest’ultimo ed a Mister Ventura “monetizzare” gli sforzi e valorizzare le nostre giovani promesse, per un futuro da Grande Toro che all’orizzonte comincia a delinearsi con macroscopica chiarezza. Speriamo solo che Petrachi e Ventura capiscano velocemente che questo futuro è molto vicino, non è nascosto chissà in quale angolo sperduto del mondo o in uno scrigno segreto di cui si siano perse le chiavi….è li in casa e basta solo aprire la porta per vedere quanto brilla.
Pietro Ghirardell
(Foto Fornero)
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