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Primavera / Juventus-Torino 1-0, Longo: “Un’altra stagione fantastica”. E sul futuro…

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Postpartita / Il tecnico granata commenta così quanto successo al Mapei Stadium
Gianluca Sartori Direttore 

Al termine di Juventus-Torino, gara valida per la Semifinale Scudetto del Campionato Primavera, il tecnico del Torino Moreno Longo ha commentato così quanto andato in scena al Mapei Stadium. Una conferenza stampa-fiume per il tecnico del Torino, di quelle che hanno un sapore speciale. Ecco le sue parole:

"Aspettare la Juventus nel primo tempo è stata una scelta, avessimo aggredito alto da subito avrebbero chiuso subito la partita: la loro qualità tecnica è devastante. Noi non abbiamo tirato in porta, ma loro non hanno fatto tanto più del gol: sono stati cinici. Le ultime tre sono state stagioni fantastiche, stare al fianco di Inter, Roma, Juventus è indice di lavoro straordinario. C'è solo da essere orgogliosi e battere le mani a questa società, al di là dei risultati sportivi: le vittorie e i 22-23 ragazzi tra Lega Pro e Serie B segnalano che in questi anni qualcosa è stato fatto".

Longo poi continua: "Non è stata la prima frazione delle mie squadre? Non penso si possa parlare delle mie squadre: ogni anno la squadra è diversa, quest'anno venivano predilette le qualità fisiche, ma non tecniche. Nel secondo tempo il pallino del gioco è stato nostro, ma sono usciti fuori i nostri limiti di costruzione Abbiamo provato a fare come loro, ma non avevamo la loro qualità in impostazione e si è visto".

Infine, un telegramma sul futuro: "Nulla di fatto con la Pro Vercelli, c'è stato un contatto, certo. La priorità è vedere Cairo e società per prendere la decisione giusta per il mio futuro." 

"Il rammarico sta nel risultato, sta nel non aver passato il turno, però oggi devo essere super partes rispetto al percorso di questa squadra, devo fare un'analisi a 360° e non limitarmi all'analisi della partita di oggi. Se torno indietro nel tempo, e guardo i giudizi degli addetti ai lavori su questi ragazzi, non posso che essere orgoglioso di quello che hanno fatto. Il percorso di questi ragazzi è stato ancora superiore a quello degli anni precedenti, nei quali avevamo raggiunto due finali, vincendo un tricolore. L'ho detto a questi ragazzi, e lo ripeto a voi: portarli qui oggi tra squadre come Inter, Roma e Juventus deve essere per loro un punto di partenza ma anche un grandissimo traguardo raggiunto, perché ha dato loro la possibilità di stare nell'elite del calcio italiano. Oggi essere qui è per noi un motivo di grandissimo orgoglio".

Oggi i granata sono stati frenati da un po' troppa tensione? "La tensione fa parte di tutte le partite, non penso che quella di oggi ne abbia avuta più delle altre. Io ho grandissimo rispetto per i miei giocatori, per me sono i migliori di tutti, ma oggi si affrontava una squadra che aveva qualcosa di più a livello tecnico. Credo che la Juventus, nonostante un possesso palla anche abbastanza sterile nel primo tempo, abbia sfruttato la prima vera occasione della partita. Nel secondo tempo abbiamo provato ad alzare il baricentro, ma per noi essere stati in partita e avere anche avuto le occasioni per pareggiare, credo abbia rappresentato una buona partita. Se poi si vuole mettere davvero sotto la Juventus, allora credo servano altri giocatori.

Mister, che valutazioni farai sul tuo futuro? "Ad oggi sono l'allenatore del Torino, i pour parler ci sono e ci sono stati, come per tutti gli allenatori in questo periodo. Io in questo momento ho avuto un contatto con la Pro Vercelli, ma devo avere un incontro con la società granata, e poi solo allora potrò dare la mia disponibilità. E' un'opportunità, ma per fare le cose bisogna essere in due. Ripeto: è una cosa possibile e concreta, ma ci sono ancora dei passaggi da fare".

Che voto dà il mister a questa stagione? "A questa stagione darei voto 10. Ci siamo superati per essere qui: se penso che ci sono squadre come Milan e Fiorentina che non sono qui, penso che abbiamo fatto davvero qualcosa di importante. Certo, siamo arrabbiati e vedere i ragazzi piangere non è mai bello e non è mai facile, ma tra chi piangeva c'erano i campioni d'Italia dell'anno scorso".

In conclusione: che cosa ha lasciato il mister ai ragazzi avuti in tutti questi anni al Torino? "Credo di aver lasciato una mentalità vincente, ma non solo perché si è vinto. Questa mentalità credo che sia stata coltivata giorno dopo giorno con ognuno di loro, che sia stata seminata dentro la loro testa non soltanto dal sottoscritto ma da tutto il mio staff tecnico, che reputo di altissimo livello, e che è stato un valore aggiunto, così come i miei dirigenti. Io credo che il Torino abbia in casa delle risorse umane che ormai possono davvero tracciare il percorso coi ragazzi che arriveranno. Se penso alla dedizione che tutti abbiamo messo dietro questi ragazzi, credo che sia stata la cosa più grande che lasciamo al Torino e soprattutto ai giocatori. E' stata la prima volta che questi ragazzi hanno potuto davvero vivere questa condizione.