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Primavera, qualificazione meritata e Juve nel mirino

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Una forte Inter, vogliosa di riscatto dopo la bruciante sconfitta patita una settimana fa, tenta il tutto per tutto ma i ragazzi del Filadelfia, largamente rimaneggiati, si difendono, lottano e pur perdendo di misura portano meritatamente a casa...
Pietro Ghirardell

Una forte Inter, vogliosa di riscatto dopo la bruciante sconfitta patita una settimana fa, tenta il tutto per tutto ma i ragazzi del Filadelfia, largamente rimaneggiati, si difendono, lottano e pur perdendo di misura portano meritatamente a casa una qualificazione prestigiosa e storica che li vedrà in semifinale opposti alla Juventus per “vendicarsi” di una delle  pochissime ed immeritate sconfitte subite in questa stagione.

 

INTER A TESTA BASSA, MA IL TORO REGGE - Quella vista ieri pomeriggio al “Don Mosso” era l`Inter migliore possibile, piena di titolari e con le sole defezioni di Garritano (squailificato) e Benassi, Bessa e Livaja (aggregati ieri alla Prima Squadra nel pareggio dei nerazzurri contro il Genoa al Meazza di San Siro). I ragazzi di Mister Bernazzani non avevano ovviamente niente da perder dopo la sconfitta per 1 a 3 patita in casa e sono partiti subito forte pensando di intimorire il Toro e con la speranza di riuscire a fare un gol nei primi minuti di gioco per tentare di riaprire la partita. Il Toro, dal canto suo, ha giocato con una squadra di quasi tutte seconde linee, dovendo rinunciare per infortuni, squalifiche e programmati viaggi all`estero a Cristini, Affinito, Barreca, Cinaglia, Barbosa oltre che a Parigini e Alfred Gomis rispettivamente per decisione tattica (il primo) e tecnica (il secondo, per dare un pò di spazio anche a Saracco). In parte per la voglia che aveva l`Inter di rifarsi ed in parte per scelta tattica di Mister Longo motivata dal risultato dell’andata e dalle numerosissime defezioni, il primo tempo è un monologo dell`Inter che, dall`alto della sua ottima caratura tecnica e buona organizzazione di gioco, parte all`assalto ma senza praticamente mai impensierire seriamente la porta di Saracco. La buona organizzazione difensiva della squadra granata, la predisposizione al sacrificio di esterni ed attaccanti e l’acume tattico di Gatto e Diarra riescono a contenere le folate dei meneghini costretti a tentare la sorte con palle lunghe e cross dal fondo nella speranza di trovare l`inzuccata vincente degli attaccanti. Quando ormai il primo tempo stava per finire ed i  nerazzurri ormai rassegnati ad andare all`intervallo senza essere riusciti nell`intento di fare il golletto che avrebbe riaperto la partita, una piccola ingiunità sulla sinistra del pacchetto arretrato pemette a Zara di fare il più facile dei gol di testa mandando su tutte le furie Mister Longo che così bene fino a quel momento era riuscito ad imbrigliare gli avversari.

 

PARTITA INCANDESCENTE NEL SECONDO TEMPO - Il gol subito sul finire del primo tempo ringalluzzisce l`Inter e in un certo senso indebolisce le certezze dei nostri ragazzi che tuttavia, per qualificarsi, avevano ancora un paio di gol di margine da difendere con le unghie e con i denti. Al 5^ del secondo tempo (in uno dei rarissimi contrattacchi del Toro) Coccolo, con un pregevole stop e pallonneto a scavalcare il portiere, va vicinissimo al pareggio e solo un disperato salavataggio sulla linea di Bandini evita ai “torelli” di pareggiare i conti e tirare un sospiro di sollievo. Dopo pochi minuti al 14^ lo stesso Coccolo perde in maniera incomprensibile un facile pallone nella propria area di rigore e sul susseguente rimpallo Bandini raddoppia facendo calare il gelo sul “Don Mosso”. È tuttavia nel momento di loro maggior difficoltà psicologica che i ragazzi di Mister Longo dimostrano il loro valore, non disunendosi ed anzi non concedendo più nulla all`Inter se non un paio di colpi di testa di Colombi ben contollati dalla difesa e dall`ottimo Saracco. L’espulsione di Bandini alla mezz`ora per proteste incoraggia i nostri ragazzi che al 40^ del secondo tempo trovano anche il modo di accorciare le distanza con un rigore alquanto dubbio decretato per fallo (ai più parso commesso fuori area) su Diarra e ben trasformato da Aramu. Gli ultimi assalti dell`Inter nel tentativo di portare la partita almeno ai tempi supplementari si schiantano sulla corazzata difensiva granata che a fine partita possono finalmente esultare di gioia per una qualificazione straordinaria ma che, in considerazione dei 180^ minuti disputati tra andata e ritorno, è del tutto legittima e meritata. Resta soltanto la nota di cronaca di un`antipatica diatriba a fine partita tra i due tecnici; durante gli ultimi e convulsi minuti finali della partita, all`ennesima messa in scena di Mister Bernazzani sui presunti ritardi da parte della panchina granata a mettere i palloni di riserva in campo quando uscivano dal rettangolo di gioco, Mister Longo ha personalmente consegnato in segno di sportività tutti i palloni di riserva in possesso alla panchina granata a quella interista al fine di prevenire qualsiasi polemica su preseunte perdite di tempo da parte dei “torelli”. A fine partita per tutta risposta il tecnico interista, in pieno stile Morattiano, si è rifiutato di dare la mano al nostro tecnico che, signorilmente, ha abbozzato. Caro Mister Bernazzani, nella vita bisogna saper perdere e fare onore agli avversari, soprattutto quando hanno meritato e si sono dimostrati superiori. Un plauso ulteriore va invece a Mister Longo per aver dimostrato educazione e sportività!

 

RISULTATO STRAORDINARIO E MERITATO - Ovviamente non abbiamo la sfera di cristallo per sapere come sarebbero andate le cose se, anziché delle seconde linee, avessero giocato i titolari in questa doppia sfida contro l`Inter ma va dato ancora una volta atto che la nosta Primavera è un gruppo eccezionale, fatto di un`anina, di un cuore grande e di individualità, tra presunti titolari e riserve, anche superiori a quelle dell`Inter. La qualificazione alle semifinali è un premio e un riconoscimento importante per questi fantastici ragazzi e per il loro tecnico. È ora tuttavia che si cominci anche a mettere sul tavolo lo straordinario lavoro svolto da Benedetti-Comi-Bava, pur nelle ristrette disponibilità finanziarie concessegli dalla proprietà (il Toro è una delle società con il minor budget messo a disposizione del settore giovanile nell’ambito delle società di Serie A). Se ad oggi un numero così importante di talenti è presente nella nostra Primavera ed altri futuri campioncini come Lenoci, De Federico, Papapicco, ecc. si stanno imponendo nella categoria Allievi Nazionali, lo si deve al lavoro di scouting, di convincimento e persuasione personale di questi valorosi dirigenti, abituati a lavorare con pochissime risorse, tra mille difficoltà e nella completa assenza di lungimiranza dell`azionista. Viene rabbia e incredulità nel vedere che sulla panchina della Prima Squadra dell`Inter in campionato c`erano tre ragazzi del ’93 ed uno del ’94 (peraltro Livaja, lontano anni luce per qualità e capacità realizzative rispetto al nostro Diop, ha anche disputato diverse partite di Euroleague ed una parte del secondo tempo proprio ieri contro il Genoa in campionato, andando vicinissimo al gol), tutti cresciuti nel loro floridissimo vivaio mentre nessuno dei valorosi giovani di Mister Longo nemmeno si sieda in panchina e partecipi agli allenamenti con la Prima Squadra (ad eccezione di Diop che, al di là dell`infortunio recentemente patito, non è mai stato considerato seriamente da Mister Ventura come alternativa tecnica credibile, pur non avendo davanti a sé Palacio, Milito e Cassano....). La speranza che qualcuno, a partire soprattutto dal Presidente Cairo, apra gli occhi ed inizi una riflessione profonda su questa inammissibile mancanza di attenzione da parte di tecnici e dirigenti della Prima Squadra verso questi fantastici talenti, peraltro in antitesi verso la nostra migliore storia e tradizione, occorrerà farla e anche piuttosto velocemente. 

 

E ORA LA JUVE, MAGARI ALL'OLIMPICO... - La conquista della semifinale contro la Juventus darà ai nostri ragazzi la possibilità di riscattare con gli interessi l`immeritata sconfitta in casa patita nel mese di ottobre. Le qualità tecniche e temperamentali dei nostri ragazzi, la loro costante crescita in consapevolezza dei propri mezzi ed il possibile innesto a gennaio di un attaccante di peso che, in concorrenza con Giasy ed in attesa del definitivo recupero di Fumana, possa completare l`organico in forza a Mister Longo e rappresentare una convincente alternativa futura a Diop, fanno ben sperare perché la vendetta possa consumarsi. L`impresa è possibile e mai come questa volta non partiremo con gli sfavori del pronostico. Se poi la partita in casa si potesse disputare all`Olimpico, così come richiesto ieri a fine partita ed a gran voce da Mister Longo, davanti al nostro magnifico pubblico, le possibilità di battere la Juventus ed andare in finale aumenterebbero esponenzialmente. Noi crediamo che questi ragazzi meriterebbero una simile vetrina, sentire il calore del popolo granata vicino a loro come ai tempi del Filadelfia sarebbe un`inizione di fiducia fantastica e sarebbe per noi un pò come ritornare ai vecchi tempi, nell`auspicio che diventino nuovi e a tempo indeterminato. Sarebbe infine per questi giovani talenti un anticipo di quello che per molti di loro potrebbe succedere tra poco tempo...così iniziano a farci l`abitudine. Speriamo che la società faccia propria questa richiesta, sicuri che FIGC e Lega Calcio non si opporranno a un legittimo diritto del Torino di organizzare la partita nello stadio di calcio preferito.

Pietro Ghirardell(Trovate tutti gli scatti della partita, a cura del nostro Diego Fornero, nella pagina Facebook di ToroNews)

(nella foto D. Fornero: l'esultanza di Aramu dopo il rigore del 2-1, con Gatto e Parigini)