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Primavera, Scurto: “I ragazzi han fatto un lavoro straordinario. Siamo pronti”
Il mister della Primavera del Torino, Giuseppe Scurto, ha rilasciato delle dichiarazioni a Torino Channel in vista del finale di campionato che assegnerà il trofeo di categoria. Di seguito le sue dichiarazioni:
1 luglio 2022 sei arrivato a Torino, qual è stato l'approccio con il mondo granata? "Per me è stato un onore ricevere la chiamata di una società così importante. Sicuramente ho affrontato questa esperienza con grande orgoglio e senso di responsabilità in una società importante e con una grande storia. Ho cercato da subito di impostare un lavoro con lo staff e con i ragazzi cercando di conoscere con chi sarei andato a lavorare per trasmettere da subito le nostre idee sul campo".
Il campionato inizia subito con una vittoria contro il Cagliari. A 33 partite di distanza ti aspettavi di essere nelle semifinali dei playoff? "Sinceramente non ce l'aspettavamo. Conoscevamo le difficoltà del campionato con tante squadre forti. Da subito non ci siamo dati obiettivi particolari. Alla prima giornata ho detto ai ragazzi: "Cerchiamo di salvarci il prima possibile e poi di ottenere obiettivi più importanti". L'ho fatto per trasmettere una mentalità sin da subito molto combattiva ai ragazzi. Sapevo di affrontare un campionato di grande difficoltà. Questi anni ci hanno insegnato che squadre molto importanti hanno rischiato non salvarsi o sono retrocesse. Il livello negli ultimi anni si è alzato molto. Abbiamo cercato di trasmettere questa mentalità ai ragazzi per cercare di tirare fuori il massimo da ognuno. Siamo partiti bene a Cagliari e abbiamo fatto un inizio di campionato importante. Devo dire che man mano ci siamo resi conto della potenzialità della squadra e dei ragazzi. Durante la stagione c'è stata una crescita importante, l'obiettivo poteva perciò essere quello dei playoff, che poi è stato ottenuto ed è un traguardo importante".
Avevi vissuto e vinto il campionato Primavera nel 2004 con la Roma. Che consigli dai? "I ragazzi devono essere soddisfatti e felici del traguardo raggiunto perché non era assolutamente semplice e devo far loro i complimenti. Questa è una bellissima opportunità di disputare una partita importante. Ci saranno tanti addetti ai lavori e tanti tifosi che seguiranno queste partite. Questa è un'occasione di visibilità molto importante da sfruttare, cercando di fare il massimo per mostrare le loro qualità. L'obiettivo di squadra è raggiungere la finale".
Quali sono le differenze di vivere queste differenze da calciatore e da allenatore?"Chiaramente ho un po' di esperienza in più e questo mi aiuta a vivere le cose con maggiore serenità, anche se comunque è sempre un'emozione molto forte. Io, quell'anno, avevo già giocato qualche partita con la Prima Squadra e vissuto momenti importanti per poi arrivare a vincere lo scudetto con la Roma. Probabilmente da ragazzo è ancora più bello. Da allenatore comunque ci sono emozioni molto belle".
Da quel trofeo sono passati vent'anni, quali sono le differenze più grandi? "Ci sono stati dei piccoli cambiamenti: a livello del gioco, a livello tattico. C'è stato un cambiamento di generazione: i ragazzi di oggi subiscono il cambiamento dei tempi. Probabilmente noi eravamo meno lavoratori e meno sfrontati. Oggi i ragazzi sono un po' più pigri ed indolenti tendenzialmente, vanno sforzati dal punto di vista del lavoro. Poi si è alzato il livello con la riforma di qualche anno fa. Quando ho fatto io la Primavera c'erano tre gironi su base territoriale: il livello si alzava alle fasi finali quando poi si affrontavano le più forti. Adesso il livello si è alzato e per i ragazzi affrontare 34 partite di Primavera 1 è diventato un banco di prova importate. Hanno la possibilità di crescere e fare esperienza. Le retrocessioni e le promozioni abituano i ragazzi a quelli che troveranno nel calcio dei grandi".
Un girone di ritorno importante: nove vittorie, due sconfitte e sei pareggi. Da dove nasce questa striscia? "Abbiamo avuto continuità per tutta la stagione. Poi abbiamo avuto qualche momento negativo, com'è normale che sia in una stagione lunga. Credo che sia una squadra con una sua identità che ha sempre fatto la prestazione. C'è stata la crescita di alcuni ragazzi durante l'anno. Penso a qualche 2005 che inizialmente era un po' meno pronto dei 2003 e dei 2004. La crescita anche di tutto il gruppo ci ha permesso di trovare continuità".
Tante vittorie e bei momenti, qual è stato il più emozionante? "Sicuramente la partita con l'Empoli: ci giocavamo il secondo posto con la Fiorentina e abbiamo rimontato in quel modo dopo esser stati sotto di due gol. Il gol del 3-2 al 95' è stata una grande soddisfazione per tutti: staff, società e ragazzi. Comunque ci sono state tante partite che ci hanno reso orgogliosi del lavoro fatto e della crescita".
A proposito, è stato portato un ragazzo in Prima Squadra: Gineitis. Rimane questo l'obiettivo principale? "Sicuramente si, è stata una grande soddisfazione per tutta il settore giovanile. Altri hanno avuto delle convocazioni, han fatto delle panchine in Prima Squadra e sono apprezzati da mister e società. Ci fa piacere. Gineitis è stato bravo a farsi trovare pronto, a debuttare e a fare altre apparizioni".
In semifinale affronterete una tra Roma e Fiorentina. In regular season ne siete usciti imbattuti. Cosa dovete temere? "Son due squadre molto forti, tra le favorite per la vittoria finale. Chiunque affronteremo sarà una sfida difficile con una squadra molto forte. Le abbiamo affrontate in campionato quindi un po' le conosciamo. Sono state gare molto equilibrate, anche con la Fiorentina sebbene le abbiamo vinte entrambe. Conosciamo bene il valore delle nostre avversarie, però abbiamo raggiunto con merito le semifinali e siamo pronti per giocarci la nostra partita".
Questo Torino Primavera dà l'idea di trovare una grande forza nel gruppo, lo abbiamo visto anche ad Empoli. Forse è come se ci fossero venti titolari. "Devo ringraziare i ragazzi e fargli i complimenti. Si sono messi a disposizione e han lavorato tanto. Anche dei ragazzi che inizialmente avevano avuto meno spazio, poi si sono fatti trovare pronti quando c'era bisogno. Tutti hanno qualità tecniche di un certo tipo e qualità morali: quando c'è stato bisogno hanno risposto sempre presente, facendo buone partite. Han sempre dato un contributo importante, anche quando han giocato solo dieci minuti o un quarto d'ora. Bisogna render merito ai ragazzi perché son stati straordinari".
Nel finale di Spezia-Torino Juric ha elogiato il lavoro della Primavera. Che rapporto c'è con la Prima Squadra? "Il rapporto è ottimo e ringrazio Juric per le belle parole: han fatto piacere a me e a tutto lo staff del settore giovanile. I ragazzi hanno spesso la fortuna di allenarsi con la Prima Squadra e da Juric, che è un maestro, possono imparare tanto, allenandosi con dei professionisti. Devono esser bravi a sfruttare questa possibilità. Bisogna cogliere l'opportunità per dei ragazzi di 19-20 anni di andarsi ad allenare con Juric e di poter fruire dei suoi consigli".
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