Sul filo di lana, festeggia la Juve al Filadelfia. Il ritorno nel Tempio dopo 25 anni è triste per il Torino, che cade dopo tante occasioni sprecate in una bolgia vera. Per il playoff ancora nulla è perso. Ma è certo che questa sconfitta brucia.
giovanili
Primavera, Torino-Juventus 0-1: la beffa arriva all’ultimo minuto
Coppitelli rispetta le attese della vigilia, optando per il tridente Rauti-Butic-Millico e salutando il rientro dal primo minuto di Erick Ferigra al centro della difesa. L'atmosfera al Filadelfia, di nuovo teatro di una stracittadina dopo 25 anni, è strabiliante: oltre 3 000 i presenti accorsi al Tempio per l'antipasto del derby dei grandi in programma domani. E i protagonisti se ne accorgono, eccome: in nessuna partita di campionato troveranno un ambiente come questo.
Il Toro è carico e parte decisamente meglio, mancando però della giusta mira: la partita si sblocca soprattutto sui ribaltamenti di fronte, quando si aprono gli spazi e Kone, Rauti e Millico riescono a dialogare in velocità. La Juve si fa vedere dalla seconda metà della prima frazione, ma è allo scadere che la partita si accende: Buongiorno va in progressione dalla difesa fino all'area avversaria e serve un solissimo Butic che si divora - calciando debolmente - l'occasione del vantaggio. Sul ribaltamento di fronte, il tiro di Del Sole non è trattenuto da Coppola, Olivieri ribadisce in gol, ma la sua esultanza è strozzata dal guardalinee, che sancisce un fuorigioco che pare non esserci.
Fotogallery – Primavera, Torino-Juventus 0-1: Filadelfia violato nel derby
Nella ripresa i granata tornano ad arrembare, con Kone che si alza con più convinzione dalla linea del centrocampo. La Juve però si rende pericolosa, con Olivieri che prova a pescare il jolly sul secondo palo ma colpisce solo il legno. I ritmi si alzano ma l'arbitro decide di graziare i bianconeri in un paio di circostanze in cui avrebbe potuto estrarre il giallo. Il Toro entra nuovamente in sofferenza dalla mezz'ora, costringendo Coppitelli a sostituire uno stanco Oukhadda con Celeghin e un abulico Butic con Flavio Bianchi. È però troppo tardi per cambiare l'inerzia del match: la Juventus infine passa, con Jakupovic che approfitta di un pallone vagante in area e mette il sigillo sul match. L'esultanza scatenata fa imbestialire il Filadelfia, scatenando un mezzo parapiglia che però non cambia il risultato. Dopo 25 anni, il ritorno al Tempio del derby è amaro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA