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Era il dubbio più grande nell'avvicinamento alla gare contro il Napoli la tenuta fisica di un gruppo capace di vincere pochi giorni prima contro il Genoa in Coppa Italia. E il Torino Primavera ha malauguratamente confermato le paure, pagando le fatiche infrasettimanali sul campo dell'ultima in classifica e cadendo 2-0. "Dobbiamo imparare a gestire tre impegni in sette giorni", ha candidamente ammesso Coppitelli, e bisognerà imparare a farlo "perché a gennaio ci aspetta il doppio impegno delle semifinali di Coppa Italia".
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ROSA CORTA - Ma la questione sovraccarico riporta l'attenzione sulla questione della rosa granata, che si è scoperta di alto livello nei suoi undici titolari, meno profonda invece nelle riserve. A conferma di questo va il fatto che Coppitelli ha quasi scelto sempre la stessa formazione, e le uniche riserve che davvero hanno saputo dare un contributo significativo sono state Zanellati in porta, Celeghin a centrocampo, Bianchi in attacco e pochi altri.
IL MERCATO - Per questo ora la Primavera pensa anche al mercato, prima di rituffarsi nel campionato, che comincerà il 13 gennaio: come confermato dallo stesso Coppitelli, le priorità andranno date alle uscite di coloro che - per vari motivi - hanno visto meno il campo: dall'ex capitano Rivoira (fuoriquota sacrificato per fare crescere e giocare la promettentissima coppia di centrali Ferigra-Buongiorno) a Iacuaniello, passando per Ruggiero. Sul capitolo entrate servono innesti sia a centrocampo (attendendo il recupero di Gonella dalla pubalgia) che sugli esterni, per permettere ai granata una maggiore flessibilità tattica rispetto al 4-3-1-2 che - nonostante le cose buone viste - ha volte ha messo a nudo la propria rigidità.
AMBIZIONE - Mercato a parte, però, il Torino non può che essere soddisfatto di questa prima parte di stagione. La zona playoff è a un punto: nulla, considerando l'equilibrio che regna nel campionato. Al rientro ci sarà la Lazio il giro di boa verso il ritorno. Questa squadra ha dimostrato di sapersela giocare con tutti, di avere maturità, ma di non essere infallibile: e allora a testa bassa verso il 2018, per crescere ancora e puntare sempre verso l'alto, dove il Torino Primavera ha dimostrato di poter legittimamente aspirare.
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