Toro News
I migliori video scelti dal nostro canale

Primavera

Primavera, Tufano post Torino-Juventus 1-0: “Mai avuto l’onore di un pubblico così”

Primavera, Tufano post Torino-Juventus 1-0: “Mai avuto l’onore di un pubblico così” - immagine 1
Le parole del tecnico granata dopo la vittoria con la Juventus
Redazione Toro News

Al termine del derby Primavera, Torino-Juventus, valevole per l'ottava giornata del campionato Primavera 1, il tecnico della squadra granata, Felice Tufano, ha parlato ai microfoni ufficiali del club e dei giornalisti presenti allo stadio Valentino Mazzola di Orbassano. Di seguito le parole dell'allenatore del Torino Primavera.

Vittoria importantissima nel derby, al di là della prestazione, che è stata ottima soprattutto nel secondo tempo. Quanto vale questa vittoria al netto anche delle assenze e delle tante vicissitudini che avete, tra prima squadra e infortuni?

“Vale tanto. Vale tanto perché avevo chiesto ai ragazzi continuità, avevo chiesto di non perdere del tempo a pensare a chi non c'è ma guadagnare del tempo a motivare chi c'è, e vale tanto perché la continuità è arrivata in una partita sentitissima, e sappiamo tutti l'importanza che riveste a livello soprattutto cittadino questa partita. È venuta con una prestazione secondo me di altissimo livello dove, a parte un quarto d'ora del primo tempo dove ci hanno un po’ messo sotto e siamo stati bravi a soffrire, ma era logico che non potevamo fare una partita a senso unico in una situazione dove loro erano in svantaggio, direi che il secondo tempo abbiamo legittimato e forse magari meritavamo anche qualcosina di più in alcune situazioni che ci siamo creati. Abbiamo la consapevolezza di aver vinto una partita contro una squadra molto forte, e questo lo sapevamo anche prima, ma questi ragazzi piano piano stanno diventando una squadra vera e lo testimonia il fatto che comunque oggi avete detto voi che le assenze erano tante e chi ha giocato si è fatto trovare pronto; questo deve essere lo spirito di un gruppo di lavoro numeroso. Anche perché loro lo sanno, ed è un po’ la mia storia che parla anche in questo senso: io alleno tutti. Per me non importa se ho 20 giocatori, se ne ho 29 o 28, si allenano tutti alla stessa maniera perché nel calcio è giusto che tutti abbiano una chance e questi ragazzi l’avranno. Chi è stato penalizzato magari sull'aspetto del minutaggio in questo momento più avanti magari si ritaglierà soddisfazioni; qualcuno se l'è già tolte, vedi Raballo, che si è fatto trovare pronto alla all'assenza di Gabellini, che comunque non è un'assenza da poco: stiamo parlando di una convocazione in prima squadra nel campionato di serie A, che è il succo, il vero motivo del nostro lavoro: siamo tutti contenti di arrivare primi o secondi, siamo tutti contenti di vincere le partite, ma poi alla fine se non produci e se non riesci a ricavarne nulla, è tutto fumo. Perché poi i risultati a volte se li dimenticano, i giocatori che invece vanno avanti se li ricordano tutti, quindi questo qua è il vero lavoro di noi allenatori in questa categoria“.

Lei è un allenatore navigato della categoria, un pubblico e un gruppo di tifosi così raramente si vede in una partita Primavera anche nei derby...

“Mai, non succede mai. Non è mai successo, sinceramente in tutti questi anni non ho mai avuto l’onore di vedere tanta gente così raccolta a vedere la partita Primavera e di questo ne sono veramente molto molto contento perché i ragazzi hanno dato dimostrazione a chi magari li segue meno, per vari motivi che esiste anche un gruppo sotto che sta crescendo e che speriamo porti frutti importanti alla prima squadra”.

Djalò è l'ultimo innesto arrivato dal mercato e la sorpresa è stata vederlo titolare nel derby? Come l'ha visto e cosa pensa possa dare alla tua Primavera?

“Mi aspetto che mi possa dare quello che ci ha dato oggi con maggiore continuità, perché comunque è arrivato 10/15 giorni fa e si è messo a disposizione, l'abbiamo ricondizionato e oggi sinceramente mi ha sorpreso, perché pensavo intorno al 50’/55’ di dover fare un cambio sicuro e invece mi ha dato garanzie fino in fondo. Direi che è stata una piacevole scoperta e sorpresa e quindi bravo il direttore che l'ha portato, e adesso tocca a noi valorizzarlo”.

Acar è parso non stare benissimo e si toccava il ginocchio quando è uscito, come sta?

"Era solo stanco. È un ragazzo molto generoso, che spreca tante energie, e ci sta. Io dico sempre a loro: “meglio 60 minuti vincenti che 90 minuti gestiti”. A quest'età non paga: ci sono i compagni fuori che sono pronti a entrare a dare il loro contributo, ci alleniamo per questo. Quindi lui ha fatto un’ora, così come l'ha fatta a Empoli, di calcio di qualità e dopo giustamente ha chiesto il cambio, perché era sfinito quindi va bene così”.

Avete cambiato marcia e la squadra è maturata in termini di compattezza. Da fuori la sensazione è quella di una squadra molto più compatta. Gli ultimi minuti di questa partita sono l'emblema della squadra che state diventando. Si ritrova in questa analisi?

“Sì, questa è la mia squadra. Non è che prima non lo fosse, ma c'era da lavorare, perché le prestazioni non sono mai mancate, è mancata con la solidità quell'esperienza che non potevano avere perché comunque tanti si sono approcciati per la prima volta al campionato: ci sono state molte partite dove siamo andati in campo che eravamo più che under 20 un Under 19, e questo poi paga nell'immediato. Però andando avanti questi ragazzi faranno esperienza, matureranno, è un percorso e non è sempre netto: magari io preferisco avere l'handicap all'inizio e poi arrivare in pompa magna quando c'è lo sprint finale, perché comunque, al di là di tutto, di tutte le parole (valorizzazione, etc.), però se uno valorizza e in più riesce a ottenere dei risultati importanti, tutto fa. Perché poi ti dà visibilità, e questi ragazzi hanno bisogno di visibilità, perché è giusto che si facciano conoscere da tutti”.

Infine un commento su Galantai, che ha riportato la rottura di tibia e perone durante la sosta nazionali

“Vi dico io l'ultima cosa, pare scontato ma non è così scontato: abbiamo perso un ragazzo per infortunio in maniera molto seria quindi credo di poter esprimermi a nome di tutta la squadra, che questa vittoria l'abbiamo chiaramente dedicata a Tamàs Galantai, che purtroppo ne avrà un bel po’, ma sicuramente era collegato con noi. Mi premeva questa cosa qua. Grazie”.

tutte le notizie di