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IL TEMA

Torino, Ciammaglichella dalla Primavera all’Italia: una crescita esponenziale

Roberto Ugliono

Ciammaglichella può rappresentare il futuro del Torino: costanza, impegno e maturità lo hanno portato a essere protagonista prima in granata e poi in Nazionale

Un 2005 in Primavera. Un anno fa la presenza di Aaron Ciammaglichella nella Primavera del Torino fece parlare tanto del ragazzo e la curiosità aumentò di giornata in giornata. Ancora giovanissimo, difficile poter essere determinante, ma per un ragazzo con 3 anni in meno di chi quel campionato dovrebbe farlo è sicuramente una grande opportunità. Per lui essere il più piccolo d'altronde sta quasi diventando la normalità.

IL PERCORSO - Dalla scorsa stagione, infatti, Aaron gioca stabilmente con i più grandi. Dopo anni passati con i suoi coetanei granata, all'inizio dello scorso anno calcistico e con il passaggio di Andrea Menghini sulla panchina dei 2004. Un momento chiave, visto che proprio con lui in panchina l'anno prima Ciammaglichella aveva iniziato a prendere il volo con la maglia del Toro. Da lì in poi la crescita è stata costante. Coppitelli dopo uno dei suoi primi allenamenti in granata lo nota in una partitella tra Primavera e Under 17. Questo il momento che ha cambiato la sua esperienza al Torino. Quest'anno alla prima partita in Primavera segna di testa in tuffo a Verona, quella dopo fa l'assist per il gol di Baeten a Firenze. Una serie di momenti che coronano un periodo d'oro.

I GOL IN NAZIONALE - In mezzo alle sue presenze in Primavera, ci sono quelle in Nazionale. Aaron è ormai da tempo nel giro degli azzurrini. Da quel 2020 finito in anticipo per il Covid a oggi non ha praticamente mai perso uno stage. A ottobre anche il primo gol con l'Under 17 azzurra, contro l'Albania nel girone di qualificazione agli Europei. Quattro mesi dopo cambia l'avversario, ma non l'esito. Ancora in gol, questa volta con una conclusione a giro dopo una ripartenza. Seconda rete in nazionale e un percorso segnato. Aaron può rappresentare il futuro del Torino. La costanza, l'impegno e la maturità lo hanno portato prima a essere protagonista con il Torino e ora anche in Nazionale. Al di là di ogni discorso sul talento (del quale è meglio che ne parlino gli addetti ai lavori), l'aspetto mentale è quello da mettere in risalto del ragazzo. Testa fissa sugli obiettivi, mai un atteggiamento sbagliato. Così è diventato uno dei titolari della Primavera del Torino e con il tempo della Nazionale.