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Il Torino ha bisogno di una Prima squadra femminile altrimenti rischierà di perdere il lavoro degli ultimi anni. Una situazione della quale Urbano Cairo è al corrente e dovrà decidere su come intervenire. Sulla situazione avevamo scritto in passato quali sono i pericoli che corre il mondo femminile granata. Gran parte dell'Under 19 di Tatiana Zorri dalla prossima stagione non potrà più giocare nei campionati giovanili, se non tenendo qualche ragazza (magari quelle più acerbe) come fuoriquota. Per questo serve che il Torino si attrezzi ad avere una Prima squadra: non bisogna perdere gli investimenti e il lavoro fatto su queste ragazze negli anni passati. Le possibilità sono due: istituire una squadra ex novo e partire dall'Eccellenza o rilevare un titolo sportivo di una squadra che giochi in categorie superiori.
https://www.toronews.net/interviste/padovan-cairo-compra-il-torino-women-e-parti-dalla-c-sfruttando-le-tue-ragazze/
LA SITUAZIONE - La seconda possibilità è quella più chiacchierata negli ultimi giorni: sono circolate voci sulla possibilità che il Torino acquisisse l'Orobica, società bergamasca ultima nel campionato di Serie A. Ma non è possibile comprare i diritti sportivi di club di altre regioni. Salvo eventuali deroghe, quindi, il Torino dovrà guardare in Piemonte. Nella massima serie, a parte la Juventus, non ci sono società piemontesi e quindi i granata dovranno guardare tra Serie B (dove c'è la Novese) e in Serie C. Nella terza serie la lista di papabili aumenta: si parte dal Torino Women (storica società che spera di confluire nel Torino senza fin qui aver suscitato grande interesse), ma ci sono anche il Pinerolo, la Juventus Torino e la Biellese.
DECIDE CAIRO - Per questo motivo per il Toro gli investimenti più importanti potrebbero essere fatti acquistando i titoli sportivi di Novese o Torino Women. Entrambe le società, se i campionati non dovessero ripartire, potrebbero essere promosse d'ufficio per meriti sportivi (come successo alla Fiorentina quando dalla C2 passò alla B). Finora sull'argomento hanno lavorato Marco Pianotti, responsabile dell'area femminile, Paolo Polesenani e Massimo Bava. Chiaro che nella situazione di transizione societaria attuale, questo argomento potrebbe anche passare in secondo piano. E soprattutto, l'ultima parola spetterà a Cairo. Sarà il presidente a decidere se e come intervenire. Rimane l'importanza di poter consegnare un futuro alle proprie ragazze, che in questi anni hanno dimostrato di avere talento. Poi Cairo valuterà la possibilità migliore e a quel punto il Torino potrà inserirsi nel panorama delle prime squadre femminili.
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