Vincere aiuta a crescere: la filosofia madre di tutti i settori giovanili di tutta Italia è stata seguita alla perfezione anche a Torino dall'Under 14 sotto la guida Massimiliano Capriolo, che arriva al termine della stagione con un lungo percorso alle spalle fatto di tante partite e tante vittorie, qualche successo mancato e la consapevolezza che un gruppo partito da zero ora può cominciare il suo lungo viaggio all'interno del settore giovanile granata.
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Torino, il bilancio delle giovanili: l’Under 14 cresce vincendo
Non è un'operazione facile dover formare una sola squadra dalle tre che concludono l'annata precedente in Under 13. Tra impegni diradati e meno sostituzioni, è compito dell'allenatore - e Capriolo l'ha fatto benissimo - trovare spazio e sorrisi per tutti, preparandoli per il salto nell'agonismo.
Si parlava delle vittorie: l'Under 14 si è divertita, eccome: il successo nel primo campionato interregionale Under 14, con tutte le realtà professionistiche di Piemonte e Liguria tra cui Juventus, Genoa e Sampdoria, è un risultato bello e storico, così come belle sono state le esperienze ai tornei in Russia (), in Lituania () e ad Abano Terme (). giocarsela fino alla fine, confrontarsi con le squadre più attrezzate a livello nazionale ed internazionale: questo conta a 13 anni, e questo il Torino è riuscito a portare a termine.
Come sempre, all'interno di un gruppo positivo, qualcuno ci è riuscito in maniera particolare: non può non essere citato il capitano Mirko Rettore, che in Russia ha anche ritirato il premio come miglior difensore della competizione. Con lui sono cresciuti tanto anche ragazzi come il centrocampista Ludovico Ruscello e l'attaccante Andrea Vaiarelli. A sorprendere forse più di tutti, soprattutto per l'adattamento al mondo delle società professionistiche da un sostrato dilettantistico, è stato però l'attaccante Matteo Bonelli: dalla Cheraschese al Torino, il passo è stato più breve del previsto. Ora lui e i suoi compagni possono iniziare il lungo viaggio, partendo dall'Under 15. Con quel sogno da calciatore nella valigia e una strada difficile - ma affascinante - di fronte a sé.
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