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Il giovane attaccante granata oggi in prestito agli umbri in Serie B: "Speravo in una convocazione di Ventura, per non perdere giorni di lavoro. Longo? Con lui non puoi non fare...
"Il giovane attaccante granata, Vittorio Parigini, protagonista nelle passate stagioni nel settore giovanile del Torino, ha iniziato la stagione 2012/2013 con gli Allievi Nazionali di Roberto Fogli. Neppure il tempo di concludere l'autunno, che già era in Primavera, agli ordini di Moreno Longo: conclusa la stagione, poi, subito il salto tra i "grandi" in Serie B, con un contratto rinnovato fino al 2017. L'anno scorso, dopo il ritiro con Ventura, arrivò l'esperienza alla Juve Stabia, non particolarmente fortunata per le vicende della squadra, ma che consentì comunque a Vittorio di mettere insieme 14 presenze in cadetteria, le prime tra i professionisti. Oggi, Parigini è in prestito al Perugia, ancora in Serie B: lo abbiamo intervistato a margine della sfida della Nazionale Under 19, di cui è una colonna, contro la Croazia, per raccontarci la sua nuova esperienza e le sue aspettative.
"Vittorio, come è stato l'impatto con l'ambiente del Perugia? "Il primo impatto è stato decisamente buono, il Perugia è una squadra giovane, ma mescolata ad alcuni elementi di esperienza, e mi sono subito ambientato bene".
"E con la Nazionale, come procede? "Il mister, Pane, mi ha scelto per l'Under19, nello stesso gruppo dell'Under 18 dell'anno passato. L'avevo già conosciuto in precedenza, è un grande allenatore e spero di poter fare bene anche in Nazionale, diventando un protagonista e dando sempre il massimo. Quest'anno ci attende la fasi di qualificazione all'Europeo Under 19, le sfide che contano inizieranno ad ottobre e spero di farmi trovare pronto".
"Essere uno dei pochi, tra i tuoi compagni di Nazionale, a giocare già tra i professionisti, anziché in Primavera, che cosa ti ha dato? "Sicuramente mi sta dando tanto, a livello tecnico e tattico, ma anche di preparazione fisica. E' vero che in molti hanno già fatto il ritiro con la prima squadra ma un anno intero tra i professionisti mi ha dato tanto anche a livello fisico, ed anche in Nazionale mi sentivo meglio. L'anno scorso, alla Juve Stabia, ho accumulato tanta esperienza e spero di accumularne ancora a Perugia".
Quest'anno ti saresti aspettato una chiamata da parte del Torino, almeno per il ritiro? "Si, sinceramente speravo nella convocazione in ritiro con la prima squadra, non tanto per restare, perché è giusto alla mia età partire per fare la gavetta, ma per non perdere giorni importanti di preparazione. Oggi, comunque, sento di aver recuperato". Hai seguito, nella passata stagione, la cavalcata dei tuoi ex compagni della Primavera? "Certo, mi informavo sulle partite e guardavo quelle trasmesse in televisione, oltre a seguire tutta la fase finale. Me l'aspettato: sapevo che c'era un grande gruppo, e con Longo non puoi non fare bene, con lui si cresce nel modo giusto e ti dò solo gli input migliori. Sinceramente, non pensavo che restasse il Toro, credevo andasse ad allenare in Lega Pro, ma alla fine è rimasto e credo potrà fare ancora bene".
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