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Sesia ha blindato il Torino Primavera: ma ora servono i gol dal mercato

Roberto Ugliono

L'analisi / I granata si confermano squadra difficile da battere: la difesa funziona a meraviglia, ma manca qualità in avanti. Così l'obiettivo può essere solo una comoda salvezza

"Oggi voglio essere un po’ presuntuoso, ma abbiamo fatto veramente un’impresa, un’impresa da Toro". Con queste parole Marco Sesia, tecnico della Primavera del Torino, ha riassunto l'importante pareggio in casa dell'Atalanta, che a Zingonia aveva sempre e solo vinto in campionato. A questo va aggiunto che i granata hanno giocato senza due giocatori come Adopo e Onisa, sostituiti alla grande da Sandri e Munari (il primo era partito titolare e poi si è fermato per la pubalgia, mentre il secondo sta trovando spazio solamente ultimamente). Sia ben chiaro, l'Atalanta ha tenuto il possesso palla per la maggior parte della gara e ha dimostrato di essere una squadra tecnicamente superiore (tra i bergamaschi gioca titolare Amada Traorè che ha anche esordito e segnato in Serie A).

DIFESA DA PRIMATO - Per certi aspetti, però, viene da contraddire Sesia. Più che un'impresa, con l'Atalanta è stata una conferma. Il Torino ha subito solo una rete nelle ultime sette partite (l'ultima rete risale al derby con la Juventus ed è arrivata da corner). Quello di Zingonia è stato un risultato figlio della crescita difensiva della squadra, che raramente concede agli avversari occasioni pulite da gol. Spesso, anzi, le conclusioni arrivate dalle parti di Lewis sono sporcate o addirittura forzate ed è sintomo di una squadra che sa come occupare gli spazi e come limitare le qualità degli avversari. La straordinarietà del fatto, però, rimane. L'Atalanta è un'autentica schiacciasassi (basta un rapido sguardo all'attuale classifica) ed uscire indenni da Zingonia è difficile per qualsiasi squadra, visto che fin qui soltanto lo Shakhtar Donetsk era riuscito a non perdere (2-2 in Youth League). A non subire gol, invece, non c'era riuscito nessuno.

ALZARE L'ASTICELLA - Insomma, con una fase difensiva di questo livello, pensare che si debba ancora parlare di obiettivo salvezza può sembrare assurdo. Al momento, però, la classifica parla chiaro: al termine del girone di andata, il Torino è a 3 punti dalla zona playout. La motivazione sta nel rovescio della medaglia. Se la difesa non subisce gol e sembra impenetrabile, la fase offensiva fa molta fatica. I granata sono il secondo peggior attacco del campionato (una sola rete in più della Lazio che ha anche una partita in meno) e al momento si ritrovano anche senza il giocatore che ha fatto il 50% dei gol segnati fin qui: Nicola Rauti. Il posto del gioiellino classe 2000 è stato preso al momento da Gonella, ragazzo che ha sicuramente molto potenziale, ma da cui non ci si può aspettare lo stesso impatto realizzativo di Rauti. Serve dunque almeno un giocatore di qualità in avanti per poter alzare l'asticella e per poter dare ancora più valore ai numeri positivi dell'ultimo periodo. Insomma, se dietro non si subisce molto, si deve iniziare a finalizzare di più in avanti le occasioni create e per farlo servono giocatori di livello. A questa Primavera potrebbe bastarne anche solo uno per poter arrivare addirittura a parlare di zona playoff, che al momento è a 3 punti di distanza.