Federico Coppitelli è intervenuto ai microfoni di Torino Channel poco prima della partita contro il Milan, che si disputerà domani alle ore 11 allo stadio Pozzo-Lamarmora di Biella (qui la presentazione del match). Il tecnico ha presentato la squadra, rivoluzionata dall'ultima sessione di mercato (qui la rosa definitiva).
Le voci
Torino Primavera, Coppitelli: “Squadra di qualità, ora torniamo dove meritiamo”
Le parole del tecnico granata alla vigilia della partita contro il Milan, secondo impegno del campionato
Quanto è soddisfatto di questa sessione di mercato?
"Sono molto soddisfatto. D'accordo con il direttore Ludergnani e con il gruppo di scouting sono stati presi dei profili giusti, che hanno evidenziato buone qualità. Da allenatore ho dato anche un occhio sulla tempistica degli arrivi. Per correttezza io e il direttore abbiamo voluto valutare il gruppo dell'Under 18 quasi nella sua interezza. Questo, sommato all'interruzione per Covid, ha fatto sì che i ragazzi nuovi arrivassero dopo Ferragosto. Alcuni di loro arrivavano da situazioni per cui lavoravano a parte; altri, come Pagani, da uno stop totale. In tanti sono stati fermi per due mesi e si sono trovati di fronte la partita contro la Roma. Inoltre dobbiamo riuscire ad amalgamarci nel migliore dei modi. Si tratta di giocatori con percorsi differenti, culture diverse, in alcuni casi si hanno anche barriere linguistiche. Per le date che ha il calciomercato in Italia prima si inizia a competere, poi si completa la squadra: un'ulteriore difficoltà".
Come è strutturata questa squadra? Quali sono le sue caratteristiche?
"Alcune qualità dei giocatori spero di scoprirle nel tempo quest'anno. È una squadra che ha del talento. Non è costruita su un modulo specifico, abbiamo cercato di prendere i giocatori più talentuosi possibili. Ora stiamo cercando di mixare le loro qualità e di creare un modello di gioco e una struttura che le valorizzi e ci consenta di fare buoni risultati".
Dopo l'interruzione di una settimana a causa del Covid, ci sono state conseguenze?
"E' stato un inizio travagliato, non per le condizioni di lavoro, che sono state perfette a Biella. Bloccarci otto giorni nel momento più importante della preparazione è stata una difficoltà addizionale. Credo di conoscere bene il meccanismo di lavoro e il percorso di una squadra Primavera e qui al Toro per me è stato sempre un cercare di unire velocemente i ragazzi e le loro caratteristiche. C'è sempre voluto del tempo, ma nel percorso sono usciti tanti ragazzi che fanno parte di rose importanti. Ci vuole pazienza, ma sono sicuro che i risultati arriveranno".
Cosa si aspetta da questa stagione?
"Mi aspetto che i ragazzi crescano. Poi noi siamo qui per fare dei risultati, la Primavera è una tappa intermedia rispetto alla prima squadra. Vogliamo migliorare i giocatori, fare in modo che siano professionisti che capiscano di aver completato il passaggio dal settore giovanile. Le pressioni sono diverse, loro devono iniziare a ragionare su come possono aiutare la squadra a vincere. Questo sarà l'unico motivo, poi, per cui verranno schierati in campo".
Si è alzato il livello in questo campionato Primavera con il passaggio da 16 squadre a 18?
"Tutte le squadre vogliono ben figurare in Primavera. Da quando ho iniziato a fare questa categoria, ho visto la sua evoluzione nel tempo. Prima c'erano molti più gironi, molte squadre giocavano con il gruppo che usciva dagli Allievi. Ora tutte le squadre hanno cinque fuoriquota, c'è il blocco di giocatori del secondo anno, i più piccoli fanno l'Under 18, tutti fanno il mercato per la Primavera e vogliono avere risultati. Quest'anno il campionato sarà a 18 squadre: secondo me sarà meglio, il campionato a 16 comprimeva troppo i due obiettivi tra chi lottava per i playoff e chi doveva salvarsi. Il livello è alto".
Si aspetta ci siano squadre di riferimento in campionato come accade in Serie A, o ci saranno sorprese?
"C'è spazio per delle sorprese in campionato. Poi ovvio che società che portano in Primavera gruppi già formati dal settore giovanile, come la Roma in cui 11 titolari su 11 erano già lì, partono avvantaggiate. Ci sono squadre sicuramente forti, ma ci sarà spazio per levarci delle soddisfazioni con il lavoro".
Che tipo di squadra è il Milan? Che punti di forza ha?
"E' una squadra che conta sugli stessi undici dell'anno scorso, una squadra formata e pronta per fare la Youth League. Hanno un livello molto alto e si collocano nella fascia alta di questo campionato. Sarà un test complesso, ma sono sicuro che saremo più pronti rispetto alla partita con la Roma".
Come vi trovate ad allenarvi al Cit Turin, in pieno centro città?
"Ci troviamo molto bene, sicuramente è una comodità il fatto che sia vicino alle strutture di riferimento per noi - convitto, centro di allenamento per la prima squadra, sede. Accorciamo queste tappe di qualche minuto per i giocatori, ed è sicuramente un vantaggio".
Come vive la riconferma sulla panchina e il rapporto con il gruppo di lavoro attuale?
"Sono legato al Torino e alle persone che sono qui, ai tifosi. Il mio impegno, la mia testa e il mio cuore sono al 100% per questi ragazzi. Svolgo il mio lavoro con professionalità e con un trasporto emotivo importante che cerco di trasferire ai ragazzi. Nessuna persona è più contenta di me quando si vince o quando un talento va in Prima squadra; nessuna persona è più dispiaciuta di me quando si perde o quando un talento non riesce a ingranare nel calcio che conta. Con il nuovo gruppo di lavoro ci sono nuove idee. Io ho fatto un percorso lungo nel settore giovanili e cerco di nutrirmi delle nuove idee di lavoro. Con Ludergnani c'è una buona connessione, abbiamo idee in comune e cerco di seguire le sue indicazioni".
In questa squadra vede dei ragazzi che possono avere un futuro nel professionismo?
"Faccio sempre un esempio ai ragazzi. Quando ero qui l'ultimo anno siamo arrivati quarti, abbiamo giocato la finale di Coppa Italia, abbiamo vinto la Supercoppa e perso la semifinale scudetto ai supplementari. Da quella squadra là quasi tutti i giocatori sono andati in Serie B, qualcuno in C e alcuni anche in A. I vari Millico, Kone, Rauti, Ferigra, Buongiorno hanno avuto un'occasione in Serie A, Fiordaliso in Serie B. Tanti in quella squadra hanno avuto opportunità importanti. L'anno scorso è stata invece una stagione travagliata, ci siamo salvati per il rotto della cuffia, al prescindere dai valori e dalle qualità che c'erano in quella squadra. Al termine della stagione è stato più difficile trovare occasioni per quei ragazzi perché più fai bene, più hai modo di valorizzarli. Non è una regola scritta, ma è importante far vedere un percorso di miglioramento di squadra e mostrare in campionato le qualità, che in questo gruppo ci sono".
Alcuni giovani della Primavera si allenano anche con la prima squadra. Che rapporto c'è con Juric?
"Per i ragazzi è un bagaglio importante allenarsi con giocatori importanti in Prima squadra. Siamo contenti da questo punto di vista".
Qual è il valore aggiunto di Coppitelli al club?
"Nel mio percorso mi sono fatto strada attraverso la quantità e la qualità del lavoro. Mi sono messo sempre a disposizione per avere i riscontri. Il mio obiettivo è che quando un domani non ci sarò più si parli bene di quello che ho fatto. Questo è successo finora a Frosinone, Roma e nei dilettanti. Mi auguro che continui qui. Sono qua per aiutare i ragazzi nel loro percorso e per fare una squadra che i tifosi abbiano piacere di vedere e tifare. Ci vorrà un po' di pazienza quest'anno, ma sono qui per fare bene e per riportare la Primavera dove merita".
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