Torino Primavera, da chi partirà Tufano? Da Dalla Vecchia a Gabellini

Inizia ufficialmente l’era Tufano per la Primavera del Torino. I granata hanno scelto un profilo di grande esperienza che nella sua carriera ha dimostrato di saper ottenere risultati importanti anche quando non ha avuto grande talento a disposizione. La scelta, però, è anche figlia della capacità di gestire i momenti della stagione, quando magari Tufano avrà pochi titolari a disposizione perché chiamati in prima squadra. La rosa da cui ripartirà sarà molto variegata, perché ci saranno ragazzi già esperti della categoria e altri molto inesperti. Inoltre il tecnico avrà a disposizione alcuni ragazzi il cui talento sarà da coltivare.

Torino Primavera, da chi partirà Tufano? I fuoriquota

Partiamo dai 2005 che il prossimo anno saranno dei fuoriquota. Rimane il dubbio Eybi Njie. Lo svedese ha finito il suo percorso in Primavera, ma se non dovessero arrivare chiamate potrebbe anche rimanere. D’altronde ha dimostrato di aver bisogno di lavorare tanto per diventare ancora più continuo. Insieme a lui gli altri nomi da cui potrà ripartire la squadra sono Dalla Vecchia e Bianay Balcot. Il primo ha bisogno di lavoro, il secondo potrebbe essere una certezza della squadra. Anche per loro, però, molto dipenderà dalle offerte che arriveranno in estate.

Torino Primavera, da chi partirà Tufano? I 2006

Tra i ragazzi classe 2006 ci sono tanti giovani di talento. Partiamo dalla difesa. Il nome su cui puntare è quello di Fabio Desole. Il ragazzo ha sempre dimostrato di essere molto talentuoso, ma deve crescere in continuità. Per lui la sfida sarà dunque quella di essere un leader difensivo della squadra dopo la partenza di Dellavalle. Poi guardiamo alla fase offensiva: Sergiu Perciun e Tommaso Gabellini sono le due certezze. Entrambi hanno fatto bene da sottoleva e ora dovranno essere trascinatori della squadra che verrà. Su entrambi il Toro punta e crede. Insieme a loro, poi, attenzione a Balder Magui. L’ex Nordsjaelland è un ragazzo molto interessante. Dopo l’ambientamento potrebbe essere l’arma in più della squadra.