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Torino Primavera, dal Meazza al Dall’Ara: i granata tornano a giocarsi la Coppa

Irene Nicola
Irene Nicola Redattore 
Dal trionfo al Meazza con Coppitelli agli anni della lotta per la salvezza fino al nuovo ciclo con Scurto. I sei anni che hanno portato la Primavera granata dall'ultima Coppa Italia vinta alla finale di domani

Dal Meazza al Dall'Ara, dall'ultima Coppa Italia alzata al cielo in trionfo a una nuova possibilità di disputare una finale, cinque anni dopo l'ultima. È la fine di un lungo digiuno e la chiusura di un cerchio per il Torino Primavera, che da allora a oggi ha vissuto tante vite. Dai successi più esaltanti ai giorni più neri, dalle lotte scudetto all'incubo retrocessione sventato da salvezze raggiunte con il fiato sospeso. Poi un nuovo corso con Ludergnani responsabile e Scurto in panchina e il ritorno a una dimensione di ambizione tra sogni scudetto e Coppa Italia.

Torino Primavera, dal Meazza al Dall'Ara: gli ultimi trofei granata con Coppitelli

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Facciamo un tuffo nel passato al 13 aprile 2018. Il Torino che vince la Coppa Italia al Meazza è al secondo anno del ciclo inaugurato da Federico Coppitelli, tecnico che alla causa granata ha dedicato anima e corpo. Dopo essersi imposto per 2-0 grazie a Butic e Rauti in un Filadelfia accompagnato da un tifo viscerale, il Toro si ripete a Milano vincendo per 1-0 grazie alla rete di Borello e alzando l'ottava Coppa Italia della storia del club. Un anno dopo, la Primavera granata è ancora sulla cresta dell'onda e si regala un altro trionfo, la Supercoppa Primavera. La sfida è con l'Inter e si protrae fino ai rigori quando Gemello alza un muro e per due volte sbarra la porta ai nerazzurri. Due mesi dopo, nel giorno prima dell'anniversario della vittoria in Coppa Italia, il 12 aprile 2019, i granata prenotano un appuntamento con la storia con l'obiettivo di cercare un back-to-back che manca dai tempi di Vatta. Questa volta non va come sperato, perché la Fiorentina sul doppio appuntamento fa meglio del Toro vincendo sia in casa che al Filadelfia al ritorno. La delusione è palpabile, ma non ferma una Primavera che prima di fine stagione va a un passo dalla conquista dello scudetto, fermandosi in semifinale contro l'Atalanta ai supplementari.

Torino Primavera, dal Meazza al Dall'Ara: gli anni delle salvezze tribolate

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Dopo un triennio in granata, Coppitelli saluta per lanciarsi tra i grandi e la Primavera granata si affida a Marco Sesia. Un Toro da due anni al vertice si ritrova improvvisamente impelagato nelle acque torbide della zona salvezza. È la stagione 2019-2020, i granata vengono sballottati da un campo all'altro perché al Fila ci sono lavori e allenamenti della Prima squadra e spostati a Vinovo, Chieri e Biella; a febbraio si ferma il campionato a causa del Covid. Le condizioni sono tutte avverse, la squadra non riesce ad esprimersi e i granata devono sudare per la salvezza, chiudendo l'anno al dodicesimo posto e salutando la Coppa Italia agli ottavi con il Milan. La stagione successiva è ancora più negativa, un buco nero da cui è difficile per il Toro uscire. In panchina non c'è più Sesia ma Marcello Cottafava, i granata si accasano a Volpiano. L'obiettivo è fare un campionato tranquillo, dar modo ai giovani di crescere e tornare a proporre un calcio propositivo. La realtà è tutt'altra. In quindici partite si assiste a un Toro che annaspa per non retrocedere. La situazione è già disperata dopo quindici giornate, torna Coppitelli che promette alla piazza: "Salverò il Toro". E il tecnico mantiene la parola data, evitando anche i playout chiudendo al tredicesimo posto e facendo tirare un sospiro di sollievo enorme.

Torino Primavera, dal Meazza al Dall'Ara: granata di nuovo al vertice con Scurto

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C'è aria di ricostruzione a Torino dopo due annate da incubo. A guidarla è il nuovo Responsabile del Settore giovanile, Ruggero Ludergnani. Le sue prime mosse vanno in ottica continuità con la conferma di Coppitelli sulla panchina granata dopo la salvezza della stagione precedente. Si vedono i primi passi di una nuova ripresa perché dopo il buio il Toro torna non solo a salvarsi serenamente, chiudendo 12esimo in un campionato passato a 18 squadre, ma dà anche la sensazione a tratti di poter sperare nei playoff. Al termine di quella stagione Coppitelli saluta definitivamente, la panchina granata passa a Giuseppe Scurto. Il tecnico, prelevato dall'Under 18 della Roma, arriva in punta di piedi ma con le idee chiare a Torino. Chiede attenzione, serietà e dedizione sin dal primo ritiro a Biella e giornata dopo giornata costruisce un Toro che torna a sognare. Così i granata nella stagione 2022-2023 chiudono al secondo posto nel girone, vanno a Sassuolo per la semifinale scudetto e si fermano a un passo dalla conquista del tricolore perdendo contro la Fiorentina. Una prima stagione di spessore, lo stesso che quest'annata ancora in corso ha dimostrato di poter avere. Il Toro è sesto e in corsa per un posto nella lotta scudetto e intanto si gode una finale di Coppa Italia conquistata con merito assoluto. Domani, giovedì 4 aprile alle ore 20.30, il Torino giocherà l'ultimo atto, per alzare quel trofeo e coronare un sogno.


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