Doveva essere la terza prova di maturità, alla fine si è rivelata una battuta d'arresto. La Primavera granata cade contro l'Inter in una gara che sembrava aprire a tutt'altri scenari e che è poi scivolata via fino al 2-0 finale. Una partita a due facce, una da rispolverare in vista della Roma, l'altra da analizzare per capire cosa è andato storto.
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Torino Primavera, dal monologo alla resa: granata incostanti dopo lo svantaggio
Torino Primavera, i due volti contro l'Inter
—La prima mezz'ora abbondante di gioco è stata interamente dominata dal Torino. Un monologo senza tentativi di contrattacco da parte dell'Inter, che pareva aver sventolato bandiera bianca. In campo probabilmente il miglior Toro delle ultime partite. Possesso palla, tantissime verticalizzazioni - molto bene in quest'ottica Weidmann - e una ritrovata sicurezza. Con un unico neo, un attacco spuntato e poco incisivo. Per il dominio visto in campo, al Toro sarebbe stato stretto un gol di vantaggio. Invece nessun grande tentativo, se non qualche fiammata di Jurgens che però è stato altalenante (rientrava dopo due gare out), più chiusi Njie e Savva. Il Toro alla fine si è ritrovato addirittura sotto di una rete, pagando un'incomprensione in difesa tra Dellavalle e Dembele. Al primo errore è quindi vantaggio Inter e da lì inizia una nuova partita con un Toro arrendevole e più remissivo - fanno eccezione alcuni spunti personali, come l'ingresso di Ciammaglichella. Il 2-0 su rigore concesso ingenuamente da Anton diventa quindi una montagna insormontabile.
Torino Primavera, reazione timida dopo lo svantaggio
—L'ultimo periodo ha evidenziato un Toro incostante quando si tratta di reagire allo svantaggio. I granata sono una squadra che ha dimostrato di saper tirare fuori grandi reazioni d'orgoglio, come quando hanno rimontato il Cagliari dopo un primo tempo tirato e chiuso in svantaggio, ma anche di patire di fronte ai propri errori. E' successo ad Empoli, quando a sbagliare furono N'Guessan e Dembelé, e anche a Milano, con l'incomprensione tra Dembelé e Dellavalle e il rigore regalato da Anton. Il Toro ha dato segnali solo in parte, accendendosi a sprazzi ma senza mai creare grossi pericoli all'Inter nella ripresa. Troppo poco per mettere paura ai nerazzurri. Ora servirà ripartire da quanto di buono si era visto nella prima mezzora per voltare subito pagina dopo il nuovo inciampo. Il calendario non permette tregua, è già tempo di pensare alla Roma.
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