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Torino Primavera e l’addio a Scurto: non solo una questione di risultati

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La decisione di lasciarlo andare a Lecce è figlia delle difficoltà dell’ultimo periodo
Roberto Ugliono Caporedattore settore giovanile 

Il Torino non ha fatto particolare muro alla richiesta del Lecce di prendere come allenatore Giuseppe Scurto. Prima di analizzare la situazione è bene specificare che il lavoro del tecnico ora dei salentini è stato ottimo: una semifinale scudetto, una finale di Coppa Italia e tanti giocatori portati in pianta stabile in prima squadra. Se su Gineitis il lavoro è stato condiviso con Federico Coppitelli, quello svolto con Zanos Savva è interamente suo in Primavera. Quindi bisogna dare grandi meriti a Scurto. La scelta del Toro, però, è figlia dell’ultimo periodo vissuto sulla panchina granata.

Torino Primavera e l’addio a Scurto: non solo una questione di risultati

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Il tecnico, infatti, negli ultimi 3 mesi di campionato ha trovato molte difficoltà, che forse sarebbero potute essere gestite meglio. Chiaramente non è interamente sua responsabilità, visto che dall’oggi al domani si è ritrovato senza tanti titolari in settimana: da Savva a Ciammaglichella e Dellavalle. Soprattutto la loro assenza ha portato a un calo di risultati. Eppure se un anno prima Scurto era riuscito a valorizzare una squadra intera sapendo sopperire alle assenze più pesanti, quest’anno non è successo. Così la società ha iniziato a guardarsi intorno per capire se fosse possibile cambiare in panchina.

Poi c'è la questione legata alla visione della potenzialità della squadra. Secondo l'allenatore però i playoff non erano un obiettivo minimo della stagione, la visione della società era diversa. Insomma le aspettative erano quelle di vivere un'altra stagione da protagonisti, posizione che pubblicamente Scurto non ha condiviso. Così probabilmente ha iniziato a crearsi una spaccatura. Non ci è dato a sapere se c'è stata una frattura netta tra Scurto e la parte dirigenziale, ciò che conta è la decisione di cambiare in panchina. Adesso si ripartirà con una nuova gestione che dovrà trovare anche il giusto feeling con Vanoli per gestire e valorizzare al meglio i giovani.

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