La Primavera del Torino è caduta a Genova contro la Sampdoria. Il risultato, però, è la cosa che conta di meno. L’aspetto più importante è la prestazione. Contro il Lecce i granata sembravano essersi lasciati alle spalle problemi evidenziati nelle uscite precedenti, ma contro la Samp sono riemersi. L’ingenuità nelle occasioni dei rigori di fatto regalati al Doria e le troppe giocate individuali hanno compromesso una partita che invece era iniziata benissimo.
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Torino Primavera, i due volti della squadra: pesano le ingenuità
Torino Primavera, i due volti della squadra: pesano le ingenuità
—Già perché a tutti gli effetti contro i blucerchiati c’è da parlare di una squadra dai due volti. Fino al gol di Ciammaglichella i granata hanno giocato di squadra e creato situazioni interessanti (come in passato). Poi il crollo quasi verticale. Due squadre quasi irriconoscibili. Le ingenuità di Bianay Balcot e Savva in occasione dei due rigori sono evitabilissime, ma ancor di più pesa come la squadra abbia abbandonato la via maestra dopo il pari. Addio gioco corale e idee ben evidenti fino al vantaggio, per iniziare a vedere sempre più individualismi.
Lo spirito del gruppo non si può negare, c’è e si è visto, perché anche sotto di due reti dopo la rimonta subita il Torino ha continuato a lottare, ma per certi versi nel modo sbagliato. Sia i titolari che i giocatori subentrati hanno iniziato a cercare troppo frequentemente soluzioni individuali che ovviamente non hanno portato alcun frutto. Questa la differenza con la squadra di un anno fa, che nelle difficoltà spesso è riuscita a rialzare la testa con orgoglio e con la forza del gruppo. Il lavoro da fare, quindi, potrebbe essere proprio questo per Scurto: dare tranquillità ai ragazzi e far capire loro che devono credere di più nelle idee. Il gol di Ciammaglichella può essere l’emblema di quello che può saper fare la squadra. Lì c’è tanto di quello che sta e ha creato Scurto: ci sono i movimenti di squadra per liberare gli spazi in area, c’è l’inserimento con i tempi giusti di Ciammaglichella e poi la valorizzazione delle qualità tecniche dei singoli. La base rimane ottima, ora la squadra deve ritrovarsi mentalmente. Quello di Genova può essere un insegnamento per i ragazzi: da soli non si va da nessuna parte, il gruppo invece può vincere le partite.
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