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Torino Primavera, i pagelloni dei centrocampisti: Ciammaglichella spicca

Irene Nicola
Irene Nicola Redattore 
Come di consueto torna l'appuntamento con i pagelloni della Primavera: è il turno dei centrocampisti

L'annata della Primavera del Torino si è chiusa con una finale di Coppa Italia persa ai rigori contro la Fiorentina e il mancato approdo ai playoff del Primavera 1. La stagione è comunque da considerare positiva, visto anche che per il secondo anno di fila Scurto è riuscito a portare alcuni dei suoi ragazzi a essere aggregati in pianta stabile in prima squadra. Dopo aver passato in rassegna i difensori, proseguiamo con il consueto pagellone di fine stagione analizzando i centrocampisti.

MARCO DALLA VECCHIA 5.5: Inizia il campionato dovendo rincorrere nelle gerarchie, man mano conquista spazio risultando a fine stagione il terzo giocatore più impiegato da Scurto per minutaggio. In alcune gare si rivela decisivo, ma nel finale di stagione senza Ruszel non dà garanzie. Ha bisogno di tempo per crescere, ma il potenziale c'è. E raccoglie i complimenti di Ivan Juric.

AARON CIAMMAGLICHELLA 7.5: Stagione da protagonista sotto tutti i punti di vista. Al terzo anno pieno in Primavera, Ciammaglichella conferma tutto il proprio potenziale e si rivela ancor più trascinatore, in campo e nello spirito. Rispetto alle precedenti stagioni aggiunge un ulteriore asset al suo bagaglio, dando un contributo chiave all'offensiva. I numeri parlano per lui. Chiude l'anno con 9 gol all'attivo risultando il miglior marcatore granata insieme a Dellavalle; 5 gli assist forniti, solo Savva ne ha di più (7). Entra meritatamente nel giro della prima squadra, dividendosi tra gli allenamenti con Juric e la Primavera. Da aprile viene convocato in Serie A con costanza, pur senza esordire. Un primo passo verso i grandi meritato.

JONATHAN SILVA PERTINHES 7: Alza l'asticella e si mostra in più sfaccettature nel corso della stagione diventando un jolly per Scurto. Di norma impiegato come mezzala di destra, a seconda delle esigenze si fa trovare pronto. Quando Ruszel va ko, si adatta al ruolo di centrale facendone le veci senza sfigurare per un mese; avanzato ad ala destra si conferma pericoloso e trova più feeling anche con la porta, aspetto che dovrà continuare ad affinare. Lavora insieme alla prima squadra in parallelo alla Primavera, da fine aprile è sempre stato convocato da Juric.

MARCEL RUSZEL 7: Da due anni a questa parte è un punto di riferimento imprescindibile nel centrocampo della Primavera granata. Dirige il reparto efficacemente compiendo scelte lucide e ben ponderate. Inoltre non c'è giocatore più tignoso in mezzo al campo, non si tira mai indietro nei contrasti e recupera un'infinità di palloni. A fine gennaio subisce un infortunio che lo lascia fuori un mese, il Toro soffre la sua assenza e non poco. Quando rientra non è subito al meglio e si dosa, ma non ha mai fatto mancare il proprio contributo anche a forze ridotte. Impreziosisce la sua stagione con 3 gol all'attivo e 4 assist.

EMIRHAN ACAR NG: Stagione di apprendimento per il centrocampista turco. Aggregato in pianta stabile in Primavera, trova l'esordio e inizia a prendere confidenza con il campionato. Chiude con 299' all'attivo e 1 gol in 12 presenze complessive, la maggior parte delle quali nei finali di partita. Un inizio per approcciarsi a un campionato nuovo e prenderne le prime misure in vista del prossimo anno, in cui sarà chiamato a un passo in avanti.

SENAN MULLEN NG: Arriva a Torino in prestito con diritto di riscatto a gennaio dal Dundalk dove aveva iniziato a essere impiegato in prima squadra, non è impiegabile da Scurto fino ai primi di marzo a causa di un fastidio fisico. Una volta recuperato viene inserito nelle rotazioni, ma non intacca le gerarchie e trova spazio prevalentemente a gara in corso. Dà il proprio contributo nel finale di stagione, ma cinque partite sono troppo poche per darne un giudizio.

EFDON MAHARI NG: Inserito in rosa da Scurto ad agosto, non riesce a ritagliarsi spazio in Primavera. Il giovane centrocampista, classe 2006, chiude così la stagione con una manciata di minuti all'attivo e una sola presenza. Torna quindi in U18 con i pari età, ritrovando la titolarità e spazio per continuare a crescere.