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Partiamo da un presupposto: ammetto di affrontare sempre con un po' di imbarazzo l'argomento calciomercato quando si parla di innesti per il settore giovanile provenienti da società che hanno affrontato il disastro di un fallimento. Una situazione che ha visto il Torino “vittima” nel 2005, ma che ha anche visto il club granata successivamente piuttosto pronto, soprattutto a livello giovanile, a volgere a proprio favore alcune ottime occasioni rappresentate da questo tipo di mercato.
Ne è una prova evidente la campagna estiva di rafforzamento del vivaio granata condotta nel 2014, quando Massimo Bava, responsabile del settore giovanile, si è mosso con più decisione di ogni altro club d'Italia su quattro giocatori, oggi protagonisti con la maglia del Torino addosso, arrivati a parametro zero dal fallimento del Padova Calcio, ripartito dai dilettanti. Parliamo, ovviamente, del portiere Andrea Zaccagno ('97), Campione d'Italia con Longo nella passata stagione e ormai ampiamente conosciuto dal grande pubblico, ma anche dell'attaccante Matteo Tobaldo ('98), nonché del centrocampista Shady Oukhadda ('99) e dell'esterno offensivo Shaban Gashi ('99), questi ultimi due oggi in forza gli Under 17 di Menghini.
Se le qualità di Zaccagno sono ormai cosa nota, e per Oukhadda e Gashi ci riserviamo una trattazione più approfondita per le prossime “puntate”, il nome sotto i riflettori in questi giorni è quello di Tobaldo, per tutti “Tobo”, autore ieri del proprio primo goal nella categoria Primavera, e grande protagonista nella vittoria interna sulla Sampdoria per 2-1, avendo anche procurato il rigore decisivo, poi realizzato da Zenuni.
Per chi ha osservato da vicino questo arcigno attaccante alto “soltanto” 175 cm, vero e proprio “motorino” d'attacco, già all'opera nella passata stagione tra gli Allievi Nazionali, forse non sarà stata una sorpresa, ma quel che è certo è che, alla sua prima occasione da titolare, il giovane talento di Preganziol, provincia di Treviso, si è fatto trovare più che pronto, candidandosi come alternativa validissima in un reparto rimasto “orfano” dei due attaccanti titolari, Debeljuh e Martino, entrambi messi ko dalla rottura del crociato nella vittoria di Supercoppa contro la Lazio.
Che Tobaldo non patisse la condizione di sottoleva, e che fosse pronto a dare tutto senza soffrire il salto diretto di categoria, lo si poteva, del resto, intuire dal suo passato: cresciuto nella scuola calcio del Casier Dosson, passato poi agli Esordienti del Venezia, è stato scelto nel 2011/2012 dal Padova per i Giovanissimi Sperimentali, esordendo già da sottoleva nella categoria Giovanissimi Nazionali tra i biancoscudati. Del resto, la categoria degli sperimentali stava stretta ad un ragazzo che tra i coetanei segnò quasi 50 reti in una stagione, e si confermò in leva piena nel 2012/2013 con 18 reti tra regular season e play-off, che gli valsero anche la prima convocazione in Nazionale Under 15, e a fine stagione, la chiamata stabile tra gli Allievi Nazionali nel 2013/2014, senza passare dagli Allievi Lega Pro, ancora una volta sottoleva.
Proprio in questa categoria, Tobaldo ha attirato le attenzioni del Torino: che il club biancoscudato navigasse in cattive acque si sapeva, e già nelle settimane precedenti alla dichiarazione ufficiale del fallimento, i migliori talenti tra i veneti vennero contattati dai club di mezza Italia. Per l'attaccante di Preganziol, ci fu da battere la concorrenza agguerrita della Roma, con cui aveva già un mezzo accordo: in granata fu aggregato inizialmente in prova per il ritiro di Coazze, ma si riuscì a convincere relativamente in fretta il giocatore a restare, con la firma sul vincolo da giovane di serie e il cartellino definitivo di proprietà del Torino.
Una scelta azzeccata, se si considera che Tobaldo ha chiuso la stagione 2014/2015 con 12 goal tra regular season e Final Eight con gli Allievi Nazionali, imponendosi pressoché costantemente come uno dei migliori nella formazione di mister Andrea Menghini, e distinguendosi per grinta e costanza. Benché non siano fisico e altezza il suo pezzo forte, l'attaccante veneto tra l'altro ha insaccato un buon numero di reti importanti di testa, su tutte quella che aprì le marcature nel derby di ritorno, concluso 2-1 per i granata, che spalancò, di fatto, al Torino le porte delle finali.
La scorsa estate, Tobaldo non fu inizialmente incluso nelle scelte di Moreno Longo per il ritiro estivo: tra i '98 fu chiamato De Luca, oggi trascinatore assoluto della Berretti, nel cui gruppo venne invece incluso proprio Tobaldo, agli ordini di Dario Migliaccio. Fin da settembre, però, il tecnico della Primavera granata ha deciso di metterlo alla prova, aggregandolo stabilmente alla squadra per gli allenamenti, e concedendogli due spezzoni di gara in campionato contro Novara e Trapani, oltre a 17' nel ritorno di Youth League contro il Middlesbrough e una decina in Coppa contro il Genoa.
Alla prima vera chance da titolare, però, Tobaldo ha risposto subito presente: un percorso che ricorda molto quello di un suo compagno, tra l'altro decisivo contro i blucerchiati, ovvero Zenuni, che esordì nella passata stagione contro il Trapani dopo settimane di “gavetta” in Berretti e si prese un posto da protagonista assoluto, fino al trionfo nella finale Scudetto. Che Tobaldo possa “seguire le orme” del proprio compagno e diventare il primo vero “rinforzo” del Torino Primavera, già pronto in casa, in vista del calciomercato invernale? I presupposti ci sono tutti, e “Tobo” è pronto a prendersi la scena... Per diventare parte del Toro Del Futuro.
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