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Torino Primavera, la futurabilità passerà anche dall’intensità

Roberto Ugliono Caporedattore settore giovanile 

Come contro il Genoa anche contro il Sassuolo ci sono state due facce di una squadra che deve crescere

Le prime due partite della Primavera del Torino hanno lasciato una certezza: la squadra ha ancora due facce. La prima è quella bella e lucente di chi ha già intrapreso il cammino la scorsa stagione, la seconda è quella stanca di chi si sta inserendo e deve arrivare a giocare ad alti ritmi. Anche un anno fa d’altronde la squadra aveva avuto problemi all’inizio nel tenere un rendimento continuo durante i 90 minuti. L’apice di quest’ultimo aspetto forse era arrivato dopo il derby perso contro la Juventus all’andata, mentre quello della gara di ritorno è stato (insieme alla gara contro l’Empoli all’ultima giornata) l’esempio più lampante di una squadra che ormai sapeva giocare e gestire i ritmi.

Torino Primavera, la futurabilità passerà anche dall’intensità

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Il futuro tra i grandi dei giocatori passerà anche da questo. Non è un caso che Dembelé sia andata al Venezia in prestito. Il club lagunare è uno dei migliori per organico della Serie B. Il ragazzo, infatti, ha saputo crescere e migliorare, arrivando a giocare ad alti ritmi. Non è nemmeno un caso che Gineitis sia passato in prima squadra in anticipo. Il lituano quando poi nel finale di stagione è tornato a dare una mano alla Primavera aveva un altro ritmo. E non è nemmeno un caso che chi è andato in ritiro con Juric stia tenendo alto il ritmo in campo: da Ciammaglichella a Dellavalle, passando per Savva. Tutti (più Ruszel) hanno già intrapreso il cammino con Scurto un anno fa e hanno imparato a giocare a un ritmo più elevato.

Le due facce viste contro Genoa e Sassuolo sono quelle di una squadra che deve crescere nel mantenere alta l’intensità in campo e di conseguenza anche imparare a gestire i ritmi. I nuovi innesti sono quelli che stanno faticando di più, perché partono da zero. Per questo chi già c’era dovrà essere bravo a trascinare i neo acquisti. Le potenzialità e la futurabilità del gruppo ci sono, si vedono. I primi minuti contro il Sassuolo ne sono la dimostrazione. La Primavera di Scurto è superiore alle altre quando riesce a fare il suo gioco. Ora il focus è di colmare il gap tra chi sa già come giocare a un certo livello e chi sta imparando. Niente fretta però. Il campionato Primavera è lungo e la strada è la stessa che ha portato i granata al secondo posto in classifica un anno fa


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