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Torino Primavera, occasione sfumata con il Monza: equilibrio per guardare avanti

Torino Primavera, occasione sfumata con il Monza: equilibrio per guardare avanti - immagine 1
Il pari di Monza tra rimpianti e conferme sul piano della motivazione e dell'identità
Irene Nicola
Irene Nicola Redattore 

La parola d'ordine in casa Torino Primavera dopo il pareggio interno con il Monza è una e l'ha pronunciata Tufano nell'immediato postpartita: equilibrio. Fino a ieri, il Torino aveva vissuto un campionato da tutto o niente: i granata hanno spesso vinto (8 successi) ma nei mesi hanno anche dovuto fare i conti con le sconfitte (4), senza mai accontentarsi di un bottino spartito. Con il Monza è arrivato invece il primo pareggio della stagione, un pari che lascia l'amaro in bocca ma che va accolto come una lezione per riequilibrare e mettere sul piatto della bilancia cosa è andato bene e cosa meno.

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A conti fatti il pareggio contro il Monza si configura come un'occasione persa. La sfida ai brianzoli poteva essere letta come prova di maturità, superata solo in parte perché il risultato non è stato quello atteso contro un'avversaria più abbordabile. C'è tuttavia un aspetto che va sottolineato. Contro il Monza non si è visto un Toro appagato dopo due mesi di quasi solo successi o scarico. I granata hanno fatto la partita, hanno tenuto in mano il pallino del gioco e hanno voluto fortemente la vittoria provandoci fino all'ultimo. Tutti segnali di un Torino che sì si è dovuto accontentare al triplice fischio, ma che non si accontenta nella mentalità come richiede il suo allenatore. Ci sono state invece difficoltà di campo, da mettere al vaglio in settimana. In alcune fasi della partita è mancata velocità di conduzione di palla, ma soprattutto a penalizzare i granata sono stati il mancato cinismo sottoporta nonostante le occasioni create e la lettura errata in occasione del gol subito su calcio d'angolo. Tra tutte, l'ultima situazione è quella che più ha fatto storcere il naso a Tufano non tanto per il gol subito, ma per la disattenzione avuta su una situazione studiata a lungo in settimana.

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Quando si vince o si perde solamente, il rischio è vedere tutto agli estremi. C'è l'esaltazione da una parte e il disfattismo dall'altra, mentre è giusto mantenere un equilibrio come detto anche da Tufano senza prendere tutto come oro quando si vince e senza bocciare tutto quando si raccoglie meno. Il Torino è stato praticamente perfetto da fine settembre a fine novembre, portando a casa solo vittorie se non per il pareggio contro il Monza e prima ancora per il ko con il Sassuolo. Due gare che più di tutte hanno lasciato rammarico perché il Toro ha colpe nella mancata vittoria contro i primi e nella non difesa del pari con i secondi; due gare che spingono a fare di più. A livello di classifica per la Primavera granata resta il rimpianto di non aver sfruttato a pieno la sconfitta dell'Inter contro il Genoa e non aver compiuto in toto l'assalto al Sassuolo capolista. Il punto contro il Monza ha permesso comunque di sorpassare i nerazzurri ma senza avere un margine più importante contro un'avversaria diretta per la vetta proprio prima dello scontro diretto. Il Torino ha compiuto un piccolo passo avanti che al momento vuol dire aggancio al Sassuolo in testa in attesa che i neroverdi giochino contro la Juventus e in attesa del match della Fiorentina contro il Bologna. Nel peggiore dei casi, a fine turno, i granata potrebbero scivolare non più in basso del terzo posto.

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