- Calciomercato
- Prima Squadra
- Giovanili
- TN Radio
- Interviste
- Mondo Granata
- Italia Granata
- Campionato
- Altre News
- Forum
- Redazione TORONEWS
giovanili
Ai microfoni di di Sportitalia si è raccontato Andrea Zaccagno, portiere della primavera granata. Nell'intervista il portiere parla del passato, del presente e anche del futuro: dalla scuola alla famiglia, passando per la passione per il rap.
Andrea Zaccagno, cosa ricorda della passata stagione?
"Bisogna dimenticare il passato, l'anno scorso è stata una stagione esaltante ma più di ricordare quello che ho vinto voglio pensare a quello che c'è ancora da vincere. La scudetto e la Supercoppa ricordo entrambi alla stessa maniera, sono state gioie immense".
Molti giocatori, prima delle partite, hanno dei riti scaramantici. Lei è scaramantico?
"Il giusto, qualsiasi giocatore nella storia del calcio è un po scaramantico ma comunque poi bisogna mettere sempre impegno e bravura per ottenere i risultati. Il mio gesto scaramantico? La traversa che tocco prima di entrare in campo, le altre cose però è meglio non dirle".
Cosa fa quando non si allena?
"Studio, perché il mio obbiettivo è quello di conseguire il diploma e di uscire da scuola. Il mio hobby preferito è il tennis ed adoro Nadal. È un campione, anche se in questo momento è in una fase di calo ma si riprenderà sicuramente, come tutti i campioni. Musica? Io ascolto il rap e mi piace Eminem, sopratutto per quel linguaggio diretto che usa nelle sue canzoni".
Sua morosa e la sua famiglia capiscono l'importanza di quello che sta facendo?
"Mia morosa sa quello che sto facendo e l'importanza di quello che sto facendo. Lei mi capisce e mi conforta in tutti i momenti difficili, lei come tutta la mia famiglia perché la famiglia è la base di tutto".
Come vivi la distanza da loro?
"Molte volte questo aspetto è trascurato ma io penso che sia una delle cose più importanti, il Torino cerca di metterci a nostro agio con le proprie strutture e con i propri tutor, il primo periodo devo ammettere che è stato tosto... Poi mister, compagni e tutto l'insieme devo dire che mi ha aiutato tantissimo, mi trovo benissimo e mi sento a casa con loro".
Come sta procedendo la sua esperienza in azzurro?
"Penso che sia il sogno di ogni ragazzo, siamo in venti ragazzi che lottano per guadagnarsi la convocazione e che lottano per la propria nazione. La Nazionale è uno stimolo continuo per fare bene per la voglia di essere sempre chiamato, per me la Nazionale é assolutamente un fattore positivo".
Dove si vede tra dieci anni?
"Io al futuro non ci penso, adesso abbiamo due gare importantissime in cui dobbiamo fare bene per passare e dopo ovviamente si potrà pensare in grande".
Mentre a scuola, sta andando tutto bene?
"A scuola va piuttosto bene, sto facendo un istituto tecnico commerciale. All'inizio ero in una fase calante con la scusa della Youth League saltavo tante lezioni ed era difficile recuperare... Ora la situazione si è calmata, anche sfortunatamente perché sarebbe stato bello continuare, ed ho messo apposto le materie in cui ero carente e sono orientato verso il diploma".
Se non avesse intrapreso la carriera da calciatore, cosa avrebbe fatto nella vita?
"Se non avessi fatto il calciatore sportivamente avrei continuato a giocare perché non mi piace stare fermo, magari avrei fatto tennis se proprio fossi stato negato con il calcio però avrei continuato con gli studi, mi sarei diplomato e forse anche laureato perché i miei genitori ci tengono molto e sono ferrei sotto questo punto di vista e quindi penso che avrei adottato la via dello studio".
Riuscirete anche quest'anno a conquistare lo scudetto?
"Sicuramente dobbiamo continuare a sognare, vogliamo arrivare alle fasi finali e vogliamo arrivarci per nostra bravura, non per fortuna. Abbiamo fame di vittoria".
Come vede il gruppo di quest'anno rispetto a quello dell'anno scorso?
"A me non piace fare i paragoni, ogni gruppo ha la sua storia. Ma se proprio devo fare un paragone rispetto all'anno scorso questo gruppo mi sembra più lineare e più unito ma però l'anno scorso eravamo comunque uniti ed affiatati. C'erano giocatori di grande livello e quindi anche più concorrenza, però devo dire che in entrambi gli anni mi sono trovato benissimo".
© RIPRODUZIONE RISERVATA