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Al termine di Torino-Senica, ha parlato il tecnico del Torino, Moreno Longo. Ecco le sue parole:
"Abbiamo vissuto un'emozione grandissima. Voglio ringraziare il pubblico sugli spalti: hanno dimostrato quanto sia speciale questa società e questa tifoseria. Seguo da tempo la Youth League e non credo di aver mai visto uno stadio così pieno per una partita del Settore Giovanile. Ci hanno fatto diventare grandi per una notte. Questo ci deve dare la spinta per continuare ad onorare una società che vanta una tifoseria così importante".
"Quello che oggi mi è piaciuto di più della squadra è la propositività. Abbiamo sempre cercato, tramite il gioco, di arrivare alla conclusione in porta, vreandosi i presupposti per vincere la partita. L'unico rammarico è vicnere solo nel recupero dopo tutta la mole di gioco creata. Era una partita che avremmo dovuto incanalare a nostro favore in precedenza e con più tranquillità".
"Come intensità a livello emotivo colloco questa partita allo stesso livello delle due finali Scudetto giocate. Non c'era un titolo in ballo, ma la possibilità di farci amare dal pubblico del Toro. Il fascino che ha avuto la partita di stasera è insuperabile per noi della Primavera che abbiamo avuto la fortuna di giocare davanti a loro, e ce lo siamo goduta fino alla fine".
"Abbiamo vissuto la vicinanza della Prima Squadra con grande entusiasmo. L'unico rischio era quello di vivere questa partita con troppa ansia La Primavera ha dinamiche diverse da quelle di una prima Squadra I ragazzi sapevano di avere gli occhi puntati addosso e questo poteva procurare loro. Abbiamo trovato un Senica molto ben organizzato e sapevo che sarebbero venuti qui a giocare di rimessa, cercando di concretizzare molto e giocando sui nostri errori. E' stata la partita che ci aspettavamo e non è stato facile venire a capo di questo Senica".
Longo si sofferma sul match-winner, Simone Edera:
"Edera sta crescendo giorno dopo giorno. Se ogni tanto uso il "bastone" con lui è perché deve capire come funziona il calcio dei grandi. E' mio compito crescere, oltre a dei giocatori, anche degli uomini che sanno far fronte a tutte le pressioni del calcio che conta. Il suo futuro dipende da lui e non da me. Se continuerà a lavorare con l'umiltà degli ultimi tempi, ha tutto davanti".
"In Primavera ogni anno si ricomincia da zero, su un materiale che non è detto che possa essere pronto per il calcio dei grandi. Riplasmare un gruppo dopo ogni anno è un'incognita e una sfida. Io credo che questo gruppo abbia dei margini di miglioramento. Contando che il nostro capocannoniere, Debeljuh, non poteva giocare questa partita, poteva essere una problematica. In parte lo è stato e la sua mancanza si è sentita in qualche frangente".
In cosa questi ragazzi possono essere arricchiti da questa partita?
"Queste partite arricchiscono i ragazzi, sia per il confronto internazionale, sia perché giocare in questi ambienti ti fortifica. Io ho sempre sottolineato in precedenza il fatto di disputare Final Eight senza l'esperienza di aver avuto esperienze europee come altre società. Noi siamo i primi ad aver conquistato il diritto di partecipare a questa competizione sul campo e vogliamo viverlo fino in fondo".
"Il prossimo avversario? Non ho preferenze. E' difficile averne, ma ci aspettiamo che Middlesborugh o Reims, visto il risultato di 5-3 dell'andata, possano avere un atteggiamento più propositivo del Senica, a cui comunque faccio i complimenti, ma che ha proposto ben poco gioco".
A Longo poi viene chiesto: come si sta su questa panchina?
"Su questa panchina si sta bene, arrivarci da tecnico del Torino è un onore vista la mia storia personale, ma al momento è occupata alla grande da un tecnico come Ventura. Non ha bisogno che io dica qui quanto lo stimi perché lo sa già"
Longo conclude così:
"La dedica sia mia che dei ragazzi non può non andare a Don Aldo Rabino. Questa è anche la sua vittoria: vedere questa partita sarebbe stato il suo sogno. Una persona speciale che per noi ha fatto tanto. Grazie di cuore, Don Aldo"
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