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La fortuna, a volte, bisogna anche essere bravi a crearsela, a maggior ragione nei momenti di difficoltà in cui nulla sembra girare a tuo favore. L'Under 18 del Torino è proprio in una di queste situazioni, ma, ovviamente, non è solo una questione legata alla dea bendata. I ragazzi allenati da Capriolo in quattro partite nel nuovo campionato sperimentale, che è stato creato per la categoria che sino all'anno scorso giocava nel campionato Berretti riservato alle squadre di Lega Pro, hanno collezionato un solo punto all'esordio con il Milan. Dalla sfida ai rossoneri a oggi il Torino ha perso con l'Atalanta a Bergamo (2 a 1), con il Sassuolo in casa (3 a 1 per i neroverdi) e nell'ultima con l'Inter per 3 a 0.
ATTACCO E DIFESA - Quest'ultimo risultato con i nerazzurri è l'emblema del momento e di questo avvio di stagione granata. Contro l'Under 18 dell'Inter, a discapito del risultato, il Torino ha giocato una discreta partita, ma ha pagato per errori dei singoli. Al momento, infatti, i ragazzi di Capriolo continuano a pagare dazio per ogni piccolo errore difensivo, mentre non riescono a capitalizzare quanto creato. Con i nerazzurri, dopo la partenza negativa (gol subito dopo appena 5 minuti), i torelli hanno creato almeno 4 occasioni da gol nella prima frazione, senza riuscire a sfruttarle. Quest'ultimo è un po' un leitmotiv di queste prime gare, durante le quali il Torino ha dimostrato di non essere abbastanza cinico sotto porta.
CAUSE - A questi problemi, vanno poi aggiunte altre difficoltà che Capriolo e i suoi ragazzi stanno incontrando. Prendendo a modello sempre la partita con l'Under 18 dell'Inter, è palese la differenza fisica tra il Torino e le squadre affrontate fino ad ora. I nerazzurri sono una squadra più strutturata fisicamente. Il Torino, inoltre, ha diversi giocatori non a posto dal punto di vista della condizione: Aita, Foschi, Lovaglio, Gerbino e Obu out per infortunio, oltre a Mirabelli e Rimpa che si stanno riprendendo da lunghi stop. A tal fine non aiuta la struttura di un campionato che è alla prima sperimentazione in Italia: essendoci solo nove squadre, tra un match e l'altro passano dalle due alle tre settimane, il che non aiuta a trovare ritmo partita. Un problema di difficile risoluzione, considerando anche la difficoltà nell'organizzare amichevoli (nel weekend le altre società professioniste o dilettantistiche sono impegnate con i rispettivi campionati).
SOLUZIONI - L'unica medicina, al momento, è il lavoro settimanale. D'altronde l'obiettivo primario di questa squadra è quello di formare giocatori pronti prima per il campionato Primavera e poi per il mondo dei professionisti. Se poi anche i risultati dovessero arrivare, per Capriolo e il suo staff sarà molto più semplice lavorare. Ora, però, c'è da abbassare la testa e costruire sul campo la propria fortuna, così da far girare la ruota a proprio favore.
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