Che il nome di Massimo Bava fosse sui taccuini di molte società professionistiche già nel 2012, quando fu abile il Torino a metterlo sotto contratto prima di ogni altro, non è certo un mistero. Proprio due anni fa, quando Antonio Comi fu promosso Direttore Generale e sorse la necessità di scegliere un nuovo responsabile del settore giovanile, Bava fu la prima scelta della dirigenza granata, e si insediò di fatto già a febbraio, iniziando a tessere relazioni ed a programmare la stagione futura, saltando ufficialmente in sella dal 1 luglio 2012.
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Toro, anche Bava è in scadenza: Samp e Juve ci pensano
A Vinovo, in casa Juventus, si insediò un personaggio molto simile per carriera e curriculum, Stefano Braghin, ex dirigente di Pisa, Ivrea, Alessandria e Bassano, che ricopre oggi il ruolo di responsabile organizzativo del settore giovanile bianconero; mentre a Bogliasco, in casa Sampdoria, giunse Giovanni Invernizzi, ex bandiera blucerchiata, da giocatore, dal 1989 al 1997 e, dopo il ritiro, allenatore nel settore giovanile doriano fino al 2005. Ruoli simili, quelli dei tre massimi dirigenti giovanili, ma non completamente affini, soprattutto tra i bianconeri, dove Braghin ha ruoli maggiormente organizzativi, mentre la direzione tecnica, ossia le selezione vera e propria dei giocatori, è affidata a Gianluca Pessotto.
Non a caso Massimo Bava, che potremmo definire, scomodando un paragone importante, una sorta di "Lo Monaco" piemontese, scelse il settore giovanile granata, nel quale, ovviamente compatibilmente alle finanze che si ricollegano, inevitabilmente, ad Urbano Cairo, il dirigente gode di un'ampia libertà di azione ed ha potuto plasmare a propria immagine il settore giovanile in questo anno e mezzo di attività ufficiale. Un progetto, sulla carta, molto ambizioso quello granata, che nel 2012 scelse senza grandi dubbi, costringendo la Sampdoria a ripiegare su una figura molto tecnica e poco manageriale come quella di Invernizzi. Una scelta, quella blucerchiata, che, non a caso, potrebbe essere messa in discussione proprio nei prossimi mesi, con il massimo dirigente del vivaio granata che, da Bogliasco, non ha mai smesso di essere corteggiato. Anche a Vinovo, peraltro, una figura come quella di Bava sarebbe richiestissima, pur con un ruolo maggiormente orientato allo scouting e meno alla direzione tecnica, saldamente in mano ad un Pessotto "intoccabile" e fedelissimo della famiglia Agnelli.
Situazione, è bene dirlo, complicata quella di Massimo Bava: a dispetto del contratto biennale, in scadenza a giugno 2014, il numero uno del vivaio ha sempre lasciato trasparire di intendere il proprio ruolo almeno come quadriennale, con l'intento di portare i "propri" Giovanissimi Nazionali fino alla Primavera, e dare un'immagine compiuta e riuscita del proprio operato, mossa che potrebbe spianargli la carriera, in caso di risultati positivi, al Torino oppure altrove. E', però, la carta a cantare e, per ora, non è stato ancora firmato alcun rinnovo, nonostante la stima da parte del Presidente Cairo, particolarmente entusiasta, si dice nell'ambiente, dei risultati ottenuti dalla Primavera. Il vero banco di prova per Bava, però, sono le categorie inferiori, le squadre da lui create e plasmate, e su queste le valutazioni tecniche sono contrastanti, ma non così tanto da minare il proseguimento del rapporto.
Inutile negare, peraltro, come la status di incertezza intorno al futuro di Bava sia piuttosto pericoloso: se già la precarietà è un fatto grave per il Direttore Sportivo, Gianluca Petrachi, che pur sulla prima squadra avrebbe ormai poche pedine da muovere, la stessa diventa gravissima col grande numero di giocatori gestiti dal settore giovanile. Tra i più giovani, infatti, il nuovo responsabile scouting Andrea Fabbrini lavora da mesi a provini di calciatori, e qualcosa dovrebbe smuoversi già a partire dal 3 gennaio 2014, quando aprirà ufficialmente la sessione invernale di calciomercato. Allo stesso tempo, servirà un nuovo difensore per la Primavera (Scaglia partirà, e Benedini non ha convinto del tutto Moreno Longo) e si dovranno piazzare alcuni esuberi nelle varie categorie, oltre che immaginare qualche puntello. Tutto lavoro che per Bava ha senso fare, e fare bene, immaginando una prospettiva in granata. Situazione quasi ovvia, altrove, ma molto meno, come i nostri lettori sapranno, quando c'è di mezzo la lentezza decisionale del Torino... Appuntamento alle prossime settimane per capirci qualcosa di più.
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