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Toro, ricordi Debeljuh? Ha rischiato di smettere, ora è in Champions col Cluj

Toro, ricordi Debeljuh? Ha rischiato di smettere, ora è in Champions col Cluj - immagine 1
La storia / L’attaccante croato subì una rottura del crociato con il Torino Primavera, ma è rinato e ora è stato acquistato dai campioni di Romania
Gianluca Sartori Direttore 

Gabriel Debeljuh ricorda bene la data del 14 novembre 2015. Allo stadio Olimpico di Torino si giocava la finale della Supercoppa Primavera tra Torino e Lazio e lui guidava l’attacco della squadra di Moreno Longo. Il suo compagno di reparto era Massimo Martino. A un certo punto il ginocchio fece crac: rottura del legamento crociato e del menisco. Poi la stessa identica sorte toccò anche a Martino. Il Torino poi avrebbe vinto lo stesso la coppa, ma senza poter festeggiare appieno.

Debeljuh, nato il 28 settembre 1996 a Pola, in Croazia, arriva al Torino nel 2013, pescato da Massimo Bava. In granata tanti trionfi: prima lo Scudetto Berretti del 2014, poi lo scudetto Primavera del 2015, vinto giocando da titolare la finale contro la Lazio. Per la stagione 2015/2016 viene confermato da fuoriquota per completare il suo percorso di crescita. L’inizio è entusiasmante: sei reti nelle prime otto partite, sembrano esserci tutti i presupposti per un’annata da top-scorer del massimo campionato giovanile. Poi quell’incidente: qualcosa che, in quel momento, mette a repentaglio la sua carriera. “Non ci fosse stata la mia famiglia ad incoraggiarmi avrei smesso di giocare” racconta oggi Debeljuh a Toro News. Infatti a Massimo Martino, che non è riuscito mai a guarire davvero, toccò abbandonare prematuramente il calcio. Debeljuh stringe i denti: “Sono stato forte mentalmente, non ho mollato mai nemmeno per un secondo già subito dopo l’operazione”. Otto mesi dopo, torna in campo per i playoff Scudetto. Il Toro viene eliminato dalla Juventus in semifinale e Longo lascia la panchina del Torino per trasferirsi alla Pro Vercelli. “Moreno è un grande allenatore ed una persona speciale – dice Gabriel – ho sempre detto che sarebbe arrivato in Serie A e ho seguito con passione la parte finale del suo campionato con il Torino, in cui ha centrato la salvezza”.

Anche Debeljuh lascia il Torino; il club granata lo svincola, lui si trasferisce a Piacenza. Dodici presenze in Serie C, poi per la stagione 2017-2018 un passo indietro: Serie D col Mantova, dove raccoglie 33 presenze e 5 reti. Debeljuh a quel punto sembra destinato a un girovagare nella quarta serie del calcio italiano, come succede a moltissimi ragazzi che giocano in Primavera. Ma la fibra morale del ragazzo è di quelle toste, Gabriel non smette di lavorare e di migliorare. Per la stagione 2018-2019 si trasferisce all’Este, sempre in Serie D, dove a fine anno il bottino è migliore: 32 presenze e 12 reti. È qui che arriva la svolta, anche grazie all’agente Gianfranco Cicchetti. “Conosco benissimo Gabriel fin dagli anni del Torino – dice il procuratore a Toro News -. L’infortunio gli ha stroncato un futuro diverso in maglia granata e lo ha costretto a ripartire dal basso, facendo una gavetta difficile in un campionato duro e complicato come quello di serie D. Forse proprio questo percorso lo ha forgiato caratterialmente e gli ha permesso di arrivare dove sta adesso. Non sempre le difficoltà e i percorsi tortuosi sono un male, a volte servono per permettere ad un giocatore di maturare. E’ andato all’estero nel momento giusto”.

Nel 2019 Cicchetti porta Gabriel in Romania, nell’Hermannstadt. Nella massima serie romena, un campionato fisico e tosto con tante squadre blasonate, Gabriel impressiona tutti: alla fine raccoglie 32 presenze e 13 gol. Le buone prestazioni gli valgono le attenzioni nientemeno del Cluj, la squadra campione di Romania. “Sono stati bravissimi i ds Domenico Fracchiolla e Razvan Zamfir a intuirne il valore e portarlo a parametro zero dalla serie D italiana alla serie A rumena. Io Gabriel lo chiamo il nuovo Mandzukic. Fisicamente, tecnicamente e caratterialmente gli somiglia molto. E' una prima punta strutturata, fortissimo nel gioco aereo, in grado di fare reparto da solo. Vede la porta e ha un fiuto del gol di ottimo livello”. Il trasferimento si è concretizzato pochi giorni fa: Gabriel ha firmato un triennale e ora inizia il bello, con la possibilità di mettersi in vetrina in campionato (in Romania la nuova stagione è già iniziata) ma anche in Champions League: mercoledì prossimo è in programma il secondo turno preliminare contro la Dinamo Zagabria. “Voglio dare una grossa mano alla squadra per ripagare la fiducia di mister Dan Petrescu, che mi ha voluto fortemente – dice Debeljuh -. Di certo, un giorno mi piacerebbe tanto tornare a Torino. Ho passato tre anni bellissimi, conoscendo molte persone che mi hanno aiutato molto. Ho bellissimi ricordi e tanti amici a cui voglio bene. Un giorno chissà…” Sicuramente, al ragazzo, il carattere da Toro non manca.

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