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Ci sono voluti i calci di rigore per eleggere il vincitore della Kazachenok Cup, presitigoso troneo internazionale disputatosi a San Pietroburgo, nella finale che ha visto affrontarsi Torino e Spartak Mosca, già avversarie nella prima giornata dei gironi eliminatori (1-0 per i russi su indecisione del portiere). Il dischetto ha punito la squadra di Capriolo, che - complici due errori al secondo e terzo tentativo - ha capitolato 4-1.
Una sconfitta che brucia, soprattutto per come i granata hanno approcciato la sfida: sempre all'attacco i torelli, con i moscoviti che raramente si sono fatti vedere dalle parti della porta granata. Occupare stabilmente la metà campo avversaria, però, non è bastato: imprecisioni nell'ultimo passaggio e insufficiente opportunismo (sportivo) sulle tante palle da fermo hanno frenato la corsa granata verso il trionfo, e una solidità impressionante (un solo gol subito in 5 partite) è servita soltanto a trascinare la partita verso i calci di rigore, dove la freddezza ha premiato gli avversari.
I granata sono arrivati all'ultimo atto chiudendo il girone a 6 punti (oltre alla sconfitta contro Spartak, sono arrivati i successi contro Bate Borisov e Zenit San Pietroburgo) e eliminando nelle semifinale il Porto, per 1-0 ( - ). Il bilancio finale, naturalmente, è per questo molto positivo. Ma un po' d'amaro in bocca - è naturale - rimane comunque. Infine, bella soddisfazione per Mirko Rettore: il talentuoso difensore della squadra di Capriolo si è aggiudicato il premio come miglior difensore. Un riconoscimento importante per un ragazzo che è tra i migliori prospetti del gruppo che l'anno prossimo affronterà l'avventura nel campionato nazionale Under 15.
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