Ormai è cosa nota: il Torino Under 17 . Sono passati 25 anni da quel 1993 che ha portato al successo un gruppo che aveva nei nomi di spicco Giubilato, Di Donato, Bernardi, Migliorati: tutti elementi che hanno fatto strada tra i professionisti, guidati da mister Zanelli. Un successo straordinario quello del 2018, che certifica il successo del metodo di lavoro dei granata - ma non la sua bontà, evidente da tempo: - ma che mette in mostra anche alcune qualità di un gruppo di livello, che lottando per il primo posto contro la Juventus si sta guadagnando parecchie copertine.
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Under 17, dal 1993 ad oggi: i talenti del Toro alla conquista del Beppe Viola
Il calcio è uno sport basato sul gol: naturale che a brillare, tra tutte, sia la stella di Niccolò Moreo. Autore dei due gol decisivi contro Chievo e Bologna all'ultimo minuto (uno su punizione, l'altro su rigore), il classe 2001 sta dando prova di concretezza e senso del gol da inizio anno, con 13 gol nelle 19 partite di campionato giocate. Ma sempre in zona gol, occhio al nuovo arrivato Matteo Del Bianco. Già decisivo nel derby contro la Juventus, in granata è arrivato a quota 5 gol in 6 partite: un bel biglietto da visita.
Non solo attaccanti: chi segue l'ambiente delle giovanili granata, non troverà nuovo il nome di Mattia Sandri, da tempo nel giro della Nazionale (e recentemente anche anche della Primavera) e perno della mediana di Sesia, centrocampista dal fisico non trascurabile e dal mancino educato. In difesa, poi - il miglior reparto granata - spiccano le presenze di Morra Bean (anche lui avvezzo agli ambienti azzurri) ed Enrici, granitico e coraggioso anche in fase propositiva. La sensazione, nel citare i singoli, è sempre di tenere fuori qualcuno: è questa la forza del gruppo citata a più riprese da Sesia, il sapere creare una squadra che sia più della somma delle sue parti. E - si è scoperto al Beppe Viola - anche di tutte le altre parti in causa.
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