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A Savignano sul Rubicone per la propria, personale rivincita contro la sfortuna. L'Under 17 che domai si giocherà contro la Roma un posto nella finale del campionato nazionale ha un solo superstite della semifinale dell'anno scorso, quando l'Atalanta sconfisse i granata ai calci di rigore, guadagnandosi l'ultimo atto - poi perso - contro l'Inter. Si tratta di Marco Sesia, che del Torino è l'allenatore e che nella nuova stagione è riuscito a superarsi, riportando la squadra a due passi dal sogno tricolore.
SORPRESA - Un risultato incredibile: quella dei 2000 era un'annata fiorente, con giocatori di talento che non hanno subito affatto lo sbalzo in Primavera come Millico, Rauti, Gilli, Samaké. Quella dei 2001, invece, è una squadra che fa leva sul gruppo, capace di non mollare un colpo e di scoprirsi più forte delle attese, come dimostrano i 60 punti in campionato, tanti quanti la corazzata Juventus. Per certi verti, un capolavoro assoluto da parte di Sesia, capace di cancellare i gap di talento contro squadre più attrezzate e condurre i suoi ad una stagione comunque straordinaria, bagnata anche dal primo successo in 25 anni al Trofeo "Beppe Viola" di Arco.
SOGNO - Ora il Torino vuole piantare un altro picchetto all'interno di questa splendida annata, e per farlo dovrà fare meglio di quell'ottima squadra dell'anno scorso. In pochi, ad inizio anno, avrebbero scommesso che i granata sarebbero tornati subito a questi livelli, e che lo avrebbero fatto con tale apparente semplicità. La bontà del lavoro di Sesia è tutto qui, ma adesso il sogno è osare un passo di più. Domani il Toro capirà se si può scoprire ancora una volta diverso.
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