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Under 17, Torino-Roma 1-2: il sogno tricolore termina con amarezza

Gianluca Sartori Direttore 
Finale a Savignano sul Rubicone / Non basta super Moreo, in finale ci va la Roma

Niente da fare per il Torino. Resteranno cinque i titoli Under 17 in bacheca, resterà quella datata 1980 l'ultima gioia granata in questa categoria. A Savignano sul Rubicone passa la Roma per 1-2 in rimonta, al termine di una combattuta semifinale, e il Toro di Sesia - come già nel 2017 - si ferma al penultimo atto. Decisiva, a conti fatti, una papera grossolana del portiere granata Lewis. Resta l'impressione che a passare il turno sia stata la squadra più completa: per i ragazzi di Sesia c'è qualche rimpianto, ma la stagione resta comunque da applausi. La Roma, miglior attacco del campionato, si conferma vivaio al top e raccoglie la terza finale scudetto in tre anni per la categoria.

Per la recita sul palcoscenico romagnolo, Sesia manda in scena tutti i suoi primattori e punta su un 4-4-2 offensivo, che si trasforma in 4-2-3-1 in fase difensiva con Moreo che galleggia intorno al centravanti Del Bianco. Gli esterni d'attacco sono Kone e Bongiovanni, a centrocampo il baby Tesio sostituisce l'infortunato Cuoco, mentre in porta c'è l'americano Lewis in luogo di Trombini. Pare una scelta azzeccata, quella di Sesia, perchè l'estremo di New York è decisivo con una parata di piede al 23' su Silipo lanciato a rete in contropiede. Purtroppo per i granata, macchierà la sua partita nel secondo tempo. In precedenza, era stato Simonetti a mangiarsi il vantaggio giallorosso mettendo incredibilmente fuori a pochi passi dalla porta. Il Toro non ci sta e inizia a macinare gioco. A trascinare i granata è il giocatore più rappresentativo, Niccolò Moreo: al 28' lucida il destro e chiama Cardinale al miracolo, al 30' realizza con freddezza un calcio di rigore procurato da Rotella. Ancora il numero 10 del Toro mette i brividi alla Roma: due minuti prima dell'intervallo raccoglie un pallone sul centrosinistra e mira il secondo palo, non centrando il bersaglio grosso per una questione di centimetri. All'intervallo è 1-0 al termine di 40 minuti di battaglia vera.

La ripresa inizia con la Roma decisa a rimettere in discussione il risultato. I giallorossi di Baldini ci riescono in fretta: al 4' una girata in area del neoentrato Bucri vale l'1-1. Il Toro accusa il colpo e poi reagisce; Kone ruba palla sui venti metri, sul traversone Del Bianco ci prova di testa, ma l'altro neoentrato Santese salva la porta della Roma con un grande intervento sulla linea. La partita si fa spigolosa e tesa, al minuto 11 Sesia rivoluziona la squadra inserendo quattro giocatori nuovi (Garetto, Sandri, Celesia e Vrikkis): servono forze fresche visto il gran caldo di Savignano. Al 23' il patatrac: la Roma ha a disposizione un corner, la traiettoria di Greco sul primo palo sembra facilmente leggibile ma Lewis si butta dentro il pallone da solo con un intervento goffo. Sesia le prova tutte con altri cambi, i giovani granata non lasciano nulla di intentato, ma non arrivano a crearsi occasioni da gol. La Roma gestisce bene il finale di gara, dimostrando di avere qualcosina in più almeno sul piano della tenuta fisica. Non bastano quattro minuti di recupero: in finale scudetto ci va la Roma, al Toro resta l'amarezza di chi vede spegnersi un sogno sul più bello.