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Chi conosce bene Moreno Longo, di una cosa è certo: la sua Primavera del Torino non parte mai per il Torneo di Viareggio con l’intento di fare da comparsa. Questo per due semplici motivi: il primo è che, con Longo in panca, raramente il Toro ha affrontato una qualsiasi competizione con puro spirito di partecipazione; il secondo è che la sempre affascinante Coppa Carnevale ha avuto un valore particolare per il Moreno calciatore, che questa competizione l’ha vinta nel 1995 e sfiorata nel 1997, ovviamente con la maglia granata addosso.
Il tecnico della Primavera del Torino parla spesso del “suo” Viareggio, quello vinto con Claudio Sala in panchina, servendo a Luca Mezzano l’assist della rete del 2-2 nella finale “replay” contro la Fiorentina (dopo l’1-1 della prima finale, Bernardi e l’attuale tecnico degli Allievi Lega Pro che rispondo alla doppietta di uno scatenato Flachi, prima della vittoria granata ai rigori). Un ricordo vivo, che avrebbe potuto essere bissato nel ’97, quando, con un Longo ormai ventunenne e già da tempo nel giro della prima squadra, ma comunque aggregato al gruppo, fu il Bari a superare di misura il Torino nella finalissima.
Dall’edizione 2013, Longo è tornato a Viareggio, stavolta da allenatore. La gara di esordio me la ricordo bene: si rischia il rinvio per neve, tanto che il campo di Sarzana è impraticabile. Il Torino è dirottato su Camaiore, e, alle 20:30 dell’11 febbraio, i ragazzi di Longo scendono in campo contro i modesti norvegesi dell’Hønefoss. È la gara di esordio per due “meteore” granata, arrivate nel mercato invernale: l’esterno classe ’93 Dolly Menga e l’attaccante classe ’94 Nathan Kabasele. Sul campo è tutto semplice, il Toro vince 8-0 con Diop che sblocca il risultato dopo 2 giri d’orologio; le reti di Menga, Coccolo, Diarra e Fumana; oltre alla tripletta di uno scatenato Kabasele, che accende le speranze degli osservatori.
Nel Girone 3, quella del Toro è una vera e propria cavalcata: 3 vittorie consecutive, considerato anche il 5-0 rifilato ai dilettanti laziali del Città di Marino (apre le marcature Ignico, segna Parigini e Barbosa si concede una tripletta) e il 3-0 ai cileni del Deportes Concepción (a segno su rigore Barbosa e Fumana, oltre alla rete di Kabasele).
Il Torino non è un fuoco di paglia, e va a eliminare agli Ottavi una Roma strafavorita: alla rete giallorossa di Matteo Ricci al 23’ risponde caparbiamente Gyasi al 38’. Dopo l’1-1 nei tempi regolamentari, ai rigori sale in cattedra un certo Alfred Gomis, che para i tiri dal dischetto a Bumba e ancora a Matteo Ricci; per i granata segnano Diop, Barbosa, Gatto e Kabasele, e, nonostante l’errore di Affinito, la squadra di Longo vola ai Quarti, dove incontrerà un Anderlecht zeppo di talenti (su tutti Chancel Mbemba, oggi titolare nel Newcastle in Premier League, “ufficialmente” classe ’94 ma al centro di un caso internazionale della FIFA; nonché Frank Acheampong, classe ’93 tuttora trascinatore della prima squadra dei belgi, e al centro di numerosi interessi di mercato delle big).
A San Giuliano Terme, in un campo ai limiti della praticabilità, la sfida terminerà 0-0, con numerose occasioni d’oro sciupate dai granata, che stavolta dovranno inchinarsi ai calci di rigore: fatali gli errori di Barbosa e Quitadamo, al Toro non basteranno le reti di Gatto, Firriolo e Barreca, col match che termina 4-3. L’Anderlecht batterà in semifinale 1-0 il Siena e strapazzerà 3-0 il Milan in finalissima, aggiudicandosi la Coppa Carnevale. Il Toro, dopo Viareggio, si dedicherà al campionato, passando attraverso le vittorie su Genoa e Inter ai play-off e conquistandosi l’accesso alla Final Eight, sconfitto ai Quarti dalla Lazio.
Nell’edizione 2014, il Torino arriva a Viareggio come squadra da battere: in campionato i granata stanno volando (si aggiudicheranno il girone con cinque giornate di anticipo, per intenderci…) e le aspettative sono altissime. All’esordio nei gironi, i granata non deludono, rifilando subito un netto 4-0 ai norvegesi dello Stabaek (segnano Gyasi e Rosa Gastaldo, oltre alla doppietta del neo-acquisto Colombi, fuoriquota classe ’94 appena arrivato in prestito dall’Inter). Nella seconda gara, però, i granata rallentano e non vanno oltre lo 0-0 contro un ottimo Siena (da quella squadra, a fine stagione arriveranno al Torino ben quattro giocatori da svincolati!), e sono costretti al pari anche dai fallosissimi messicani del Santos Laguna, con un 2-2 rimediato su un terreno anche stavolta ai limiti della praticabilità (a segno Graziano e Gyasi su sponda granata). È in questa fase che Rosa Gastaldo rimedia una brutta distorsione al ginocchio che lo terrà lontano dai campi fino alle finali Scudetto, e Longo rimedia un espulsione per proteste che gli farà saltare la prima gara della fase finale. I cinque punti bastano, però, per accedere agli Ottavi, e l’avversario sarà di quelli tosti: il Parma di Fausto Pizzi. Tra i ducali, in campo due talenti assoluti: Alberto Cerri e José Mauri. Si gioca a Paganico, in provincia di Grosseto, l’11 febbraio 2014, con Longo che assiste alla gara da dietro una rete e manda in panchina il suo vice, Domenico Rana.
Le cose, però, si mettono subito male per i granata: al 16’ è già 2-0 per la formazione emiliana, grazie alla doppietta di un imprendibile Cerri. Aramu prova a riaprirla su rigore al 56’, ma la rete di Mazzocco al 76’ taglia le gambe al Torino, che subirà anche il 4-1 all’88’, ancora con Cerri. Termina, dunque, con una goleada decisamente insolita l’avventura del Toro a Viareggio, in una stagione che vedrà invece i ragazzi di Longo arrivare fino alla finale Scudetto in campionato, e fermarsi soltanto ai calci di rigore contro il Chievo. Ai Quarti i ducali usciranno contro la Fiorentina, e sarà il Milan di Inzaghi a portarsi a casa la Coppa Carnevale, vendicandosi in finale proprio contro l’Anderlecht che l’aveva battuto nella stagione precedente.
Veniamo, dunque, al 2015: in campionato è un bel Torino, che vuole confermarsi a Viareggio. Le premesse, sembrano esserci tutte: all’esordio, il 3 febbraio 2015 a Larderello, i granata superano 2-0 il Santos Laguna con le reti di Mantovani e Candellone. Nella seconda gara del girone, si ripetono due giorni dopo battendo di misura l’Empoli col centro di Lescano; contro la Rappresentativa di Serie D, che il Toro sfiderà anche in questo 2016, basterà un 1-1, con il vantaggio ancora di Mantovani al 60’, riacciuffato nei secondi finali da Farinazzo. I sette punti sono sufficienti per il passaggio del turno, e agli Ottavi di finale è subito big match contro l’Atalanta.
Opposti agli orobici, sul campo in erba naturale di San Giuliano Terme (lo stesso che li vide cadere contro l’Anderlecht due stagioni prima) i ragazzi di Longo partono forte, tanto che la gara sembra saldamente nelle loro mani: al 22’ vanno in vantaggio grazie all’autorete di Kresic, e raddoppiano al 44’ con il centro del “Folletto” Simone Rosso. Al riposo avanti di due goal, però, il Toro è ingenuo e non riesce a gestire il vantaggio: al 66’ la Dea accorcia con Parigi, al 79’ completa la rimonta ancora con Kresic, che si riscatta dopo l’autorete. È 2-2 e si va ai calci di rigore, ma la situazione psicologica è, ovviamente, a favore degli orobici, e dal dischetto si vede: sbagliano sia Troiani, sia Lescano, sia Dalmasso, e il Torino deve cedere, con il risultato finale di 5-3 in favore della squadra lombarda (che sarà sconfitta ai Quarti per 2-1 dalla Roma). In finale, stavolta, ci andranno Inter e Verona, con i nerazzurri a festeggiare, dopo la vittoria per 2-1.
Tre stagioni, dunque, e tre Viareggio Cup sfortunate per il Torino Primavera targato Moreno Longo: l’edizione 2016 sarà la quarta consecutiva per il tecnico, che si presenta in Toscana da campione d’Italia in carica. Questa volta… Quanto potranno andare lontani i giovani granata? Presto lo scopriremo, sperando che anche da qui si possa passare per costruire pezzi importanti di Toro Del Futuro.
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