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Viareggio Cup, il Torino aspetta la Rappresentativa Serie D, ma non solo…

Nikhil Jha
Coppa Carnevale / I giovani dilettanti sono il prossimo avversario dei granata, che però posano lo sguardo un po' più in là

L'ultimo scoglio prima della fase finale, quella a eliminazione diretta, per il Torino di Moreno Longo si chiama Rappresentativa Serie D. La selezione di giovani dilettanti, all'11a partecipazione al Viareggio, è in piena corsa per agguantare il secondo posto nel girone. Già, il secondo, perché il primo è già appannaggio dei granata, che con 6 punti in classifica non possono più essere ripresi in nessun modo. Nonostante non abbiano ancora segnato un gol dall'inizio della competizione, i neroarancioni possono ancora giocarsi le loro chance per la qualificazione alla fase successiva, ma devono sperare che il Livorno sconfigga l'Helsingor, con una differenza reti peggiore di quella con cui essi dovranno sconfiggere il Torino. Ai danesi basta un punto per qualificarsi.

Al Torino tutto questo importa relativamente, perché, nonostante la prima posizione acquisita, ai granata interesserà vincere e come, visto che chiudere con 9 punti la prima fase vorrebbe dire aumentare le possibilità di pescare una seconda più abbordabile. Con il comando del girone, i ragazzi di Longo hanno già la certezza di evitare Genoa e Juventus, prime classificate nei rispettivi raggruppamenti, ma i pericoli non sono certo finiti: rischiano di finire seconde squadre temibili come Milan, Inter, Virtus Entella. Gli accoppiamenti definitivi si stabiliranno in base ai punti ottenuti.

La migliore tra le prime classificate andrà a sfidare la peggiore seconda, e così via a incrocio. Per questo vincere contro la Rappresentativa Serie D è importantissimo: tre punti in più o in meno possono fare la differenza sul futuro del torneo dei granata, che partita dopo partita stanno acquisendo sicurezze e ritmo, sfruttando al meglio l'ampiezza della rosa e approfittando della freschezza di chi, fin qui, ha giocato di meno. Motivo in più per cui i dilettanti non vanno presi sottogamba: individualità come quelle di Musto, Di Curzio e Acquadro dovranno essere tenute a bada, per approcciare gli ottavi di finale nel migliore dei modi.