Ecco le consuete pagelle ai ragazzi del Torino Primavera, al termine di un appassionante Torino-Middlesbrough. Voti positivi per tutti i granata, che non hanno lasciato nulla di intentato. Edera e Mantovani hanno dimostrato spirito da veri leader, mentre l'impatto di Candellone sul match è stato fantastico. Bortoluz lotta ma non basta.
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Le pagelle di Torino-Middlesbrough: Edera e Mantovani, spirito da leader
DI SEGUITO LE PAGELLE DI TORINO-MIDDLESBROUGH
ZACCAGNO 6.5: Jakupovic lo minaccia nei primi minuti, ma il pallone sfila alto. Non è una serata da semplice spettatore: il Middlesbrough ha qualità per impensierirlo ogni volta che si avvicina all’area. E a inizio ripresa deve prima rispondere da campione su Wheatley e poi ringraziare Johnson che mette fuori la ribattuta. Poco da fare sui due goal presi.
CARISSONI 6.5: parte indeciso, perdendo malamente un paio di palloni. Poi si rimette in sesto, ma nel primo tempo l’accoppiata McGinley-Coulson lo mette in apprensione. E lui non riesce mai a spingere. Nel secondo tempo sale di tono come tutta la squadra, molla gli ormeggi e corre come un ossesso. Dimenticandosi a volte di difendere, ma non poteva fare altrimenti.
MANTOVANI 7: sua la principale occasione del primo tempo: su calcio d’angolo viene dimenticato e può deviare sottoporta, ma manda alto malamente. Si riscatta nella ripresa quando conferma di essere un piccolo Glik, spesso immarcabile sulle palle alte, per la rete del 3-1. Esce per crampi: cuore di capitano (st 39’ TINDO ng)
AURILETTO 7: pochissime sbavature e tanti interventi precisi. Limita Jakupovic ed è efficace sui palloni alti. Tante chiusure salvifiche, poi Chapman diventa imprendibile per la rete inglese. Ma sta diventando un fiore all’occhiello del vivaio granata.
ORIGLIO 6.5: il sostituto di Procopio riesce a non andare in sofferenza sulle ripartenze avversarie, ma il Middlesbrough chiude a doppia mandata le fasce e anche lui non trova mai lo spazio per proiezioni offensive. Sono tante, le buone chiusure: ma nel finale gli sfugge via Pattinson, che segna la rete del 3-2.
SEGRE 6: mediano lineare, fa legna ed è ordinato. Ma in una partita come questa serviva probabilmente qualcosa in più, e Longo all’intervallo opta per un giocatore più offensivo (1’ st CANDELLONE 7: impatto eccezionale sulla partita. Segna e fa segnare, qualità e corsa al servizio di questa Primavera. Se fosse partito dall’inizio…)
PICCOLI 6: un po’ lo stesso discorso fatto per Segre: poche volte trova la giocata giusta per gli attaccanti. Ma dà equilibrio e non toglie mai la gamba. Cala alla distanza.
EDERA 7: è lui a doversi prendere sulle spalle la squadra, avendo i colpi che fanno la differenza. Gli va dato atto di esserne perfettamente conscio e di provare con tutte le forze il difficile compito. Parte come punta centrale, poi si sposta sull’out sinistro. ma è l’osservato speciale della difesa inglese e nel primo tempo gli riesce poco. Nel secondo tempo, però, fa vedere che il carattere c’è, eccome: si gioca il tutto per tutto e anche lui trova goal e assist. Sulla strada giusta per diventare leader.
BORTOLUZ 6.5: sgomita, sbuffa e fa a sportellate ma spesso deve lottare da solo contro due difensori. Gran temperamento, forse a volta un po’ troppo precipitoso. Si batte comunque come un leone, nel secondo temo inquadra anche la porta, senza fortuna. Il secondo goal potrebbe portare la sua firma, ma incespica al momento propizio. Ci prova anche di testa: palla fuori di un soffio
BERARDI 6: la mossa a sorpresa di Longo è farlo partire sottopunta. Il furetto di San Marino prova a mettere pepe ma le linee della squadra inglese sono molto strette e raramente riesce a innestare la sua velocità, nonostante i numerosi tentativi (28’ st TOBALDO ng: il giovane classe 1998 si piazza sull’out di destra e prova a mettersi in luce, senza successo)
ZENUNI 6.5: il jolly di Longo rientra dopo le fatiche con la Nazionale Under 19 albanese. Per descrivere la sua versatilità basta dire che si muove indifferentemente tra i ruoli di regista ed esterno. Grande sacrificio a disposizione della squadra: uno che mette il “noi” prima dell’ “io”. Generoso al massimo, alla fine si fa sopraffare dalla delusione e commette un fallo da rosso diretto.
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