Ecco le consuete pagelle ai ragazzi del Torino Primavera, dopo questa vittoria da batticuore contro il Senica. Il migliore è ovviamente il man of the match Simone Edera, ma sono super anche Osei e Carissoni. Martino non trova il gol ma ha poco da rimproverarsi.
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Youth League / Le pagelle di Torino-Senica: Edera match winner, ma Osei è fantastico
DI SEGUITO LE PAGELLE DEL TORINO
ZACCAGNO 6.5 Poco da fare sulla zampata di Kosorin, si supera nella ripresa in uscita bassa su Rajnik. I grandi portieri sono così: rispondono presente quando serve.
CARISSONI 7: Il terzino che l’anno scorso giocava in Serie D nel Pontisola non soffre minimamente l’impatto con uno stadio di Serie A e spinge con continuità fin dai primi minuti. Impressionante per continuità ma anche qualità
AURILETTO 6.5: E’ l’unico 1998 in campo per il Torino e ripaga la fiducia di Longo dimostrando cattiveria nelle chiusure e personalità nel dare il via all’azione con la palla tra i piedi. Gli sfugge Kosorin nell’azione del gol slovacco, ma la prova è ugualmente sufficiente.
MANTOVANI 6.5: il Capitano non deve fare gli straordinari visto il canovaccio della partita, e gestisce i palloni che gravitano dalle sue parti con attenzione e decisione. Anche lui è coinvolto però in negativo nell’azione del gol di Kosorin. Poco importa: caratterialmente e tecnicamente è un caposaldo per questa formazione.
PROCOPIO 6.5: Dalle sue parti gravita il vivace Rajnik: avversario impegnativo, ma lui se la cava. Il Pendolino di Moncalieri strappa anche qualche applauso con dei bei recuperi ma in occasione del gol slovacco Mraz si infila sulla sua corsia per mettere a segno il cross vincente. Si riprende prontamente ed è propositivo anche al cross. Non si risparmia e cala alla distanza (83’ SEGRE 6: non tocca molti palloni, ma prende parte alla festa finale)
OSEI 7.5: Padrone incontrastato del centrocampo fin dai primi minuti: recupera, tampona e reimposta da grande mediano. Calamita un’infinità di palloni e dimostra maturità e mentalità da giocatore fatto e finito restando sul pezzo sino all’ultimo istante.
TINDO 6: Se il compagno di reparto è il migliore in campo, il prodotto del vivaio Toro non vuole essere da meno. Sbaglia qualcosina ma cerca sempre la giocata semplice e intelligente. (56’ BERARDI 6.5 : lui esterno puro, entra perché Longo vuole puntare a creare la superiorità numerica anche sulla fascia opposta a quella di Edera. Esordisce sbagliando un cross, cerca di mettere velocità e si prodiga sulla fascia, prima a destra e poi a sinistra)
ZENUNI 6: è il jolly tattico di Longo, colui che a seconda delle situazioni crea la superiorità in fascia o infoltisce la schiera granata al centro. Nel primo tempo da esterno cerca il cross con continuità, nella ripresa si sposta a centrocampo; sbaglia poco ma non brilla come sa e in generale non si è vista la miglior versione di Zenuni.
BORTOLUZ 6: Sua la prima palla gol creata dal Toro con la sua specialità, lo stacco di testa: palla alta di poco. Da lì in poi, sgomita e sbuffa ma non riesce a procurarsi altre palle gol. (66’ CANDELLONE 6: prova a sprintare al massimo e partecipa attivamente al forcing finale, dimostrando di valere anche un posto da titolare)
MARTINO 6.5: Vuole segnare a tutti i costi e nel primo tempo ci prova appena ne ha la possibilità, prima di piede, poi di testa (bella occasione). Anche nella ripresa riprova di testa e col destro, niente da fare; a due minuti l’occasionissima della vita ma il destro al volo incoccia il palo. Non trova il gol ma ha pochissimo da rimproverarsi.
EDERA 8: è lui quello con i numeri, quello che può fare la differenza; sa di esserlo e con personalità crea quasi tutte le azioni pericolose del Toro puntando l’uomo con personalità e carattere. Tecnicamente è una (anche due ) spanna sopra tutti e lo dimostra spedendo il sinistro nell’angolino per il gol del pareggio. Nella ripresa sembra calare, non trovando lo spunto decisivo; ma il giocatore di spessore sa sempre come incidere. E’ suo l’urlo decisivo nel recupero: Toro avanti, nel segno di Edera.
ALLENATORE: LONGO 7. Schiera una squadra pronta come aveva promesso, nella testa e nei piedi. Una squadra che è ancora a sua immagine e somiglianza e che colpisce ancora in “zona Longo”, a pochi secondi dal fischio finale. Da questa impresa, si può trarre una fantastica spinta per il prosieguo di questa stagione così intensa.
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