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Che beffa sarebbe stata, se il Torino Primavera avesse salutato la Youth League, dopo aver giocato a una porta sola contro il Senica e avendo subito goal in una delle pochissime volte in cui gli slovacchi hanno varcato la linea di metacampo. La rete a un soffio dalla fine di Simone Edera ha reso giustizia alla mole di gioco prodotta da una squadra che ha confermato le prime impressioni: grande solidità, il carattere è quello di sempre nonostante i tanti giocatori nuovi, l' impianto di gioco è di qualità, ma c'è una difficoltà realizzativa con cui fare i conti.
È principalmente in questa direzione che si dovrà concentrare il lavoro di Moreno Longo nelle prossime settimane, ma niente paura. Non è dato sapere quali risultati saprà cogliere questa Primavera che gioca con lo Scudetto sul petto, ma certamente il tecnico saprà ancora tirar fuori un gruppo competitivo ai massimi livelli. Longo è una garanzia, un'eccellenza assoluta a livello di Settore Giovanile, e non si tratta di un parere, ma di un dato oggettivo.
Complimenti alla Primavera del Torino, allora. Ma grandi complimenti anche al pubblico di ieri sera. Su queste colonne mai si sono lette ruffianerie verso la piazza di Torino, anzi non abbiamo lesinato talvolta critiche, come nel caso della campagna abbonamenti al di sotto delle attese. Ma 15mila persone che alle 18.30 di un freddo mercoledì di ottobre - a prescindere dal prezzo simbolico dei biglietti - scelgono di prendere la macchina, il bus o il treno per sostenere una squadra Primavera, meritano questa ed altre soddisfazioni.
Una squadra degna del suo pubblico, e un pubblico degno della sua squadra; è questa l'immagine che lascia la serata dello Stadio Olimpico. I tempi del Filadelfia forse stanno tornando davvero e non ci riferiamo solo alla ricostruzione materiale dello Stadio ma alla simbiosi tra giocatori, società e tifoseria che quel posto rappresentava. I quindicimila dell'Olimpico dimostrano che il Torino si sta riaffermando per quello che era sempre stato: una realtà calcistica più unica che rara.
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