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interviste
di Roberto Maccario
A volte non si riesce ad entrare nel calcio che conta dalla porta principale e allora lo si fa dalla finestra: è la storia di Maikol Negro, attaccante della Nocerina fresca di promozione in...
di Roberto Maccario
A volte non si riesce ad entrare nel calcio che conta dalla porta principale e allora lo si fa dalla finestra: è la storia di Maikol Negro, attaccante della Nocerina fresca di promozione in serie B. Cresciuto nel vivaio granata, il ragazzo ha fatto tutta la trafila nelle giovanili del Torino: dai pulcini alla Primavera; nel 2007 non gli viene rinnovato il contratto e allora va a cercare fortuna altrove e la trova, finalmente, in quel di Nocera dove con i molossi vive una stagione esaltante e riporta i rossoneri, dopo una lunghissima attesa,nella cadetteria.
Ciao Maikol, innanzitutto complimenti per la promozione, una vera impresa se pensiamo ai problemi societari che affliggevano la Nocerina all’ inizio della stagione.E’ vero, è stata un’ annata difficile ma trionfale, che si è conclusa nel migliore dei modi; a dire il vero dei problemi finanziari della società non sapevo molto perché sono arrivato il 19 agosto, agli sgoccioli del mercato. All’inizio pensavamo di disputare la seconda divisione ma poi siamo stati ripescati e abbiamo fatto un grande campionato; sono sempre stato a mio agio e la gente mi ha accolto subito con grande entusiasmo.
Uno degli artefici della vostra promozione è stato sicuramente mister Auteri: un allenatore molto preparato e attento ma con un carattere difficile, confermi?Beh… senza dubbio da buon siciliano è un tipo sanguigno,però lo stimo come uomo e come tecnico, ha creato un gruppo vincente.
Qual è al momento la situazione societaria del club campano? Ricevete regolarmente gli stipendi?Si, di questo non ci possiamo assolutamente lamentare, gli stipendi ci vengono pagati con grande puntualità e quest’ anno per fortuna non ci sono mai stati problemi di questo tipo. Purtroppo molte società di Lega Pro, soprattutto al Sud, hanno difficoltà economiche e faticano a restare in vita; al giorno d’oggi non è facile mantenere una squadra di calcio ma, ripeto, alla Nocerina quest’anno è filato tutto liscio.
Quali sono le tue caratteristiche tecniche e qual è la tua posizione in campo?Sono un giocatore brevilineo e amo attaccare gli spazi; nel 3-4-3 di Auteri gioco come attaccante esterno a sinistra.
Nella prossima stagione sarai ancora rossonero?Spero di si, io vorrei restare perché qui mi sono rilanciato e conosco bene la piazza, però nel calcio non si può mai dire; sono in comproprietà con il Catania e quindi saranno le due società a decidere, il mio parere conta poco.
Raccontaci ora della tua lunga avventura in granata.Voglio essere sincero: nel Toro mi sono trovato benissimo quando ero piccolo, poi crescendo ci sono stati dei problemi: l’ ultimo anno sono stato praticamente lasciato a piedi. Dovevo rinnovare il contratto ma poi non se ne fece più nulla; mi proposero una destinazione a me non gradita, io rifiutai e da quel momento fui abbandonato a me stesso.
Il ricordo più bello legato al Torino?I tanti trofei vinti nelle giovanili. Di sicuro.
Come vedi il Toro nella volata per i play-off?Sinceramente non seguo molto la serie B, anzi, a parte la mia squadra non seguo proprio il calcio; mi piace solo guardare qualche partita di cartello in tv. In ogni caso vorrei che il Torino tornasse in serie A perché ha una tifoseria stupenda e merita di stare in alto.
Fuori dal campo che tipo sei? Quali i tuoi interessi?Sono un ragazzo molto tranquillo; a Torino lavoravo come meccanico e quindi mi è rimasta la passione per i motori.
Allora grazie Maikol, ancora complimenti e buona fortuna.Grazie a voi.
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