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interviste
di Igor StasiE’ stato uno dei ragazzi del Filadelfia, ora è uno degli allenatori emergenti dal futuro certamente roseo. Ma Franco Lerda, allenatore del Crotone, autore di un ottimo campionato, ha anche un passato nella Triestina, prossima avversaria dei granata.Come si ricorda i suoi inizi a Torino?Sono passati tanti anni, ho esordito a Torino dopo avere fatto tutta la trafila delle giovanili. Fu per me un inizio significativo ed importante in una piazza gloriosa e di primo piano quindi ho degli ottimi ricordi.Lei è stato un giocatore cresciuto al Filadelfia, che cosa c’era di particolare in quel luogo e che cosa rappresentava per un giovane quello stadio?Il Filadelfia era un po’ la casa per tutti i ragazzi che cominciavano ad affacciarsi al calcio professionistico quindi per noi ragazzi era qualcosa di molto importante, perché venivamo a contatto con i giocatori della prima squadra quindi questo aspetto era certamente un motivo in più per avere gli stimoli per fare bene. Il Filadelfia è un qualcosa che al Torino viene a mancare in questo momento, perché quello era un habitat importante per i giovani.Poi nella stagione 89/90 è passato per un anno alla Triestina, come si ricorda quell’esperienza?Andai a Trieste in prestito dal Torino e disputai un buon campionato di Serie B, ricordo che la squadra disputò una discreta stagione perché il nostro obbiettivo all’epoca era quello di ottenere una salvezza tranquilla e ci riuscimmo senza troppe ansie, e ho dei bei ricordi anche di Trieste.Quell’anno si ricorderà certamente che il Toro fece una serie B da protagonista stravincendo il campionato, cosa si ricorda di quella squadra?Era il Toro allenato da Fascetti, fece un grandissimo campionato anche perché aveva giocatori come Skoro, Lentini, Cravero, Benedetti insomma erano uno squadrone infatti vinsero la stagione a mani basse con tantissimi punti.Il suo Crotone ha potuto incontrare e battere il Toro nella partita di andata, secondo lei come è cambiato il Torino da quella partita ad oggi?Certamente non posso darle una risposta precisa perché non avendo ancora incontrato il Toro nel girone di ritorno non posso essermi fatto un’impressione obbiettiva ma sicuramente questo è un altro Toro. A fine stagione si vedrà se i cambiamenti del mercato invernale hanno portato i risultati che i tifosi e la dirigenza si aspettavano.
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