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Annoni: ‘Toro, serve cinismo’

Federico Danesi

Vent’anni come fosse oggi per tutti quelli che hanno vissuto l’ultimo ciclo vincente del Toro. E chi come Enrico Annoni ne è stato protagonista in campo, oggi nel Toro di Ventura vede gli albori per quello...

Vent’anni come fosse oggi per tutti quelli che hanno vissuto l’ultimo ciclo vincente del Toro. E chi come Enrico Annoni ne è stato protagonista in campo, oggi nel Toro di Ventura vede gli albori per quello che potrebbe essere ma ancora non è. A patto che, tutti insieme, ci si creda e soprattutto che degli errori si faccia tesoro. Enrico, francamente, meglio uscire dal campo tra gli applausi o portare a casa i tre punti?Mah, la prima mi sembra una filosofia troppo zemaniana per sposarla. Invece alla fine gli unici a ridere sono stati quelli dell’Inter perché il cinismo paga mentre con il bel calcio senza risultati non si può costruire una classifica, dare tranquillità al gruppo.Che Toro ha visto domenica sera?Una squadra con la voglia di lottare e per nulla intimorita, questo é un buon punto da cui ripartire. Evidentemente alla prima occasione importante ha pagato lo scotto della matricola visto che alcuni giocatori la A non l’hanno nemmeno mai vista, figuriamoci l’Inter. Per una volta si può anche concedere, basta che non diventi abitudine.Diversi giocatori dovevano dimostrare di essere da Toro, visto che la concorrenza è molta. Un’occasione sprecata?Certo, perché queste sono le gare in cui far capire di essere pronti. Ma parlare dei singoli può sembrare ingeneroso, è meglio che il Toro pensi a fare la sua partita, sempre. Questa è una lezione che servirà. In A non ci si può permettere di sprecare nulla, le occasioni vanno concretizzate come ha dimostrato Milito. E comunque la squadra ne uscirà fortificata.Lei che queste situazioni le ha vissute con Lentini, quanto crede possa resistere Cairo nel trattenere Ogbonna?Si tratta di capire quelli che sono i reali obiettivi. Se si vuole fare una buona classifica quest’anno e soprattutto mettere le basi per costruire un ciclo allora è d’obbligo far di tutto per non farlo partire. Con Gigi è stato così, era richiestissimo anche la stagione prima. E anche con me si erano fatte avanti diverse squadre. Ma all’epoca il presidente Borsano tenne duro e i risultati si sono visti in campo. Sono certo che Ogbonna possa essere la pietra angolare su cui costruire un futuro radioso.

Federico Danesi

(foto M.Dreosti)