"Era il giugno 2022 e Ludergnani mi chiese su chi avrei puntato nel futuro prossimo del Torino, non ebbi dubbi e risposti su Gineitis". Interviene con queste parole in esclusiva su Toro News Andrea Ardito, ex centrocampista granata, oggi allenatore di una squadra di Eccellenza in provincia di Como e responsabile tecnico dell'intera società. "Lo avevo visto in Primavera e mi aveva subito colpito per fisico, qualità tecniche e intelligenza tattica - racconta -. All'epoca non si era ancora allenato in Prima Squadra. Secondo me, tra due o tre anni può diventare un giocatore davvero forte. Quando ci sono talenti così bisogna lanciarli con i tempi giusti. Credo che nell'ultimo anno e mezzo sia stato centellinato bene dal Torino".
Esclusiva
Ardito a TN: “Già nel giugno 2022 dissi a Ludergnani di puntare su Gineitis”
Non poteva essere meglio mandarlo in prestito per garantirli più minutaggio, soprattutto nella prima metà dell'annata?"Molto dipende da chi vede un giocatore nel quotidiano perché ha il polso della situazione e conosce la soluzione migliore. Averlo tenuto è stato un attestato di stima e poi mandare in prestito un ragazzo presuppone che trovi una società diversa dalla tua che voglia veramente valorizzarlo. Penso che Gineitis ha trovato spazio a mano a mano. Nella mia carriera ho raggiunto la consapevolezza stagione dopo stagione, categoria dopo categoria e quando sono arrivato in fondo alla mia carriera ho capito davvero quello che era il mio potenziale. Gineitis ha qualità migliori delle mie e ha avuto la fortuna di arrivare nella Primavera del Torino. Rispetto a me ha già fatto più passi in avanti ed è destinato a diventare forte".
Ha anche un bel piede da calcio piazzato..."Tre stagioni fa rimasi impressionato da lui nel torneo Primavera. Si vedeva già al tempo che aveva qualcosa in più perché è un giocatore completo. Diventerà un perno del Toro".
Si aspettava un miglioramento maggiore di Ilic e Ricci in questa stagione?"Tutto dipende da cosa si pensa che siano Ilic e Ricci. Se li si considera due campioni, allora è giusto ritenere quest'annata deludente. Se invece si ritengono due giocatori forti ma ancora in una fase di maturazione, allora questo campionato è in linea con il loro percorso. Bisogna comprendere se a livello mentale avranno la capacità di tenere alte prestazioni con continuità e costanza, quella è la discriminante che intercorre tra fuoriclasse e ottimo giocatore".
Può ancora ambire all'Europa il Toro?"Deve ambire all'Europa. Senza ambizione è meglio mollare tutto. Il Toro deve trovare continuità nella parte sinistra della Serie A, poi se ti trovi sempre lì prima o poi entri in Europa. La salvezza è stata raggiunta in agilità, adesso deve lottare per qualcosa di diverso".
E come procede la sua carriera da tecnico?"Stiamo facendo molto bene con la Prima Squadra dell'Alta Brianza in provincia di Como. Alleno in Eccellenza e sono responsabile tecnico di tutta la società. Ho creato una metodologia di lavoro supportato da una dirigenza disponibilissima. Sto incidendo con le mie idee: questo mi rende molto contento. Sto lavorando in un'ambiente speciale, un po' come lo è stato il Toro. E ogni volta che parlo di Toro ho i brividi".
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