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Ardito a TN: “Linetty? Giocatore che nelle difficoltà ti permette di cambiare”
Andrea Ardito, reduce dalle sue prime esperienze come allenatore tra i dilettanti, ha la capacità di analizzare in modo sempre equilibrato le questioni di casa Torino. Con la maglia granata ha giocato 63 gare tra Serie B e Seria A tra il 2005 e il 2007. In esclusiva su Toro News si sofferma sul momento della squadra di Juric in vista della sfida al Lecce, altra sua ex squadra.
Buongiorno Andrea. Si attendeva simili difficoltà in casa Torino?"No, perché a inizio stagione ha fatto bene. Tolta la trasferta di San Siro con il Milan, avevo visto un Toro con maggiori equilibri e pensavo potesse fare un grande campionato. La mia convinzione nasceva anche dalla campagna acquisti estiva. Purtroppo, siamo tornati agli alti e bassi delle stagioni precedenti. Gli infortuni non stanno aiutando. Però, dopo Salerno e la gara interna con la Roma credevo che i granata avessero trovato lo slancio per migliorare quanto fatto nelle precedenti due stagioni".
Il Torino è una delle squadre che crea meno occasioni da gol in Serie A: che idea si è fatto sulle ragioni?"Le squadre di Juric hanno sempre creato tanto, quindi i dati di questa stagione sono strani e mi rendono perplesso. Alle volte il gioco di Juric ti espone a prendere qualche rischio di troppo perché è un tipo di gioco offensivo e propositivo. Le poche occasioni create sono controcorrente con lo storico di Juric. C'è qualcosa da aggiustare".
La coppia Ricci-Ilic sta faticando: perché non rendono, a differenza di quanto visto da gennaio a giugno?"L'anno scorso hanno dimostrato di poter convivere, sembravano una coppia quasi perfetta. Il finale della scorsa stagione è stato emblematico. Tutti pensavano nella stagione della consacrazione. Al momento, non stanno rendendo al massimo; credo che i problemi siano più legati a questioni mentali che tecniche".
In questo contesto che ruolo può recitare Linetty?"Linetty può giocare più vicino alle punte, ha qualità ed è esperto. Linetty è il classico giocatore che in un momento di difficoltà ti permette di provare qualcosa di diverso perché ha caratteristiche differenti rispetto agli altri centrocampisti".
Potrebbe essere vantaggioso passare al 3-5-2?"Non è facile rispondere perché tante cose sono difficili da comprendere da dentro, figuriamoci da fuori. Per l'esperienza che ho maturato da calciatore posso dire che tante volte, se le cose non vanno, provare a cambiare aiuta, quanto meno per trasmettere degli stimoli ai giocatori. Mi è capitato in carriera che, dopo tanti anni con lo stesso sistema di gioco, ti sei ritrovato improduttivo da un momento all'altro. Ricordo che in quei frangenti vissi positivamente i cambiamenti voluti dal tecnico, anche solo andare al campo e provare qualcosa di differente mi aiutava ad avere nuovi stimoli".
Che partita si aspetta tra Lecce e Torino?"Difficile interpretazione. Le due squadre arrivano da momenti differenti: il Lecce è più in fiducia rispetto al Torino. Già in passato nei suoi caratteristici alti e bassi i granata hanno dimostrato che possono vincere con tutti. Le qualità ci sono. In questo momento è più importante una vittoria sporca che un pareggio con il bel gioco. Nell'immediato non è importante la prestazione quanto la vittoria che può rappresentare la scintilla per svoltare".
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