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Arese a TN: “Sono cresciuto con Superga sulla testa. Vorrei la finale olimpica”

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Le parole in esclusiva del primatista italiano, di fede granata, sui 1500 metri. Dopo il bronzo agli Europei nel mirino ci sono le Olimpiadi
Giacomo Stanchi
Giacomo Stanchi Redattore 

Pietro Arese, classe 1999 di fede granata, da San Mauro Torinese ha conquistato in poco meno di un mese il primato italiano sui 1500 metri piani (migliorando un record che resisteva da 34 anni) e il bronzo agli Europei di Roma dopo uno scatto finale commovente. Toro News lo ha intervistato in esclusiva per fare il punto della stagione fino ad ora, per parlare degli obiettivi per il futuro e per la passione per il Torino. Dalla Svizzera, dov'è ad allenarsi in altura con la Nazionale, ringrazia timidamente per i complimenti e mette nel mirino le Olimpiadi di Parigi.

Pietro, complimenti: record italiano e bronzo agli Europei! Quale l'ha emozionata di più? "Grazie mille per i complimenti! Quello che mi ha emozionato di più è stato il record italiano: non me l'aspettavo ma così è. Il bronzo, invece, mi è piaciuto di più. Sono una persona che pensa di esser soddisfatta molto di più per le medaglie che dei record. La medaglia è tua per sempre. Per il record è un altro discorso: può arrivare uno il giorno dopo e battertelo. La medaglia ha quel sapore lì, di eterno".

Ci sono state delle dediche speciali? "La medaglia di Roma l'ho dedicata ai miei genitori. Il record italiano, invece, a tutti quelli che mi sono stati accanto e che hanno permesso che facessi questo risultato. Ho avuto la fortuna in questi anni di avere tante persone che mi hanno accompagnato e quindi non ho voluto lasciare indietro nessuno". 

Il bronzo era una speranza o un sogno proibito? "E' partito come sogno proibito, poi sono arrivati una serie di risultati che mi hanno fatto pensare che effettivamente si poteva fare".

Dopo l'infanzia a Torino, adesso l'università a Varese..."Studio a Varese da sei anni Ingegneria Ambientale, sto finendo la magistrale. Ho iniziato a far parte di questo bel progetto che si chiama "College del Mezzofondo". Si vive assieme tra atleti: si riesce a coniugare lo studio e lo sport. E' un progetto molto bello, purtroppo poco conosciuto e sotto sfruttato. Ma ha delle grandissima potenzialità".

Però gareggia anche per le Fiamme Gialle? "Si, sono nelle Fiamme Gialle dalla stagione agonistica 2021. Ufficialmente dal novembre 2020, però ho iniziato a gareggiare per loro dal 2021. Devo dire che effettivamente è un grandissimo privilegio: far parte di un gruppo sportivo nell'atletica permette di arrivare ai risultati che sto facendo in questi anni".

Adesso arrivano le Olimpiadi. "Eh, speriamo. Non ho ancora la convocazione in tasca però ci sono tutti i presupposti per andarci. Le convocazioni arriveranno nei primi giorni di luglio. In teoria si, dovrei essere tra i convocati anche se l'ufficialità non c'è ancora".

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Quelle lacrime alla fine degli Europei cosa rappresentano?"Rappresentano i sogni di un ragazzino, tutta la fatica che ci ho messo in questi anni per arrivare così in alto. Tutto. Tutto insieme. Rappresentano momenti difficili. In poche parole, rappresentano tutto il percorso, che è stato lunghissimo, per arrivare lì. In quello scatto finale mi è passato tutto davanti".

E passando al Toro: dove nasce il tifo? "Tutta la storia del Toro e del Grande Torino mi hanno avvicinato. Poi, io sono di San Mauro: vivo con Superga sopra la testa. Perciò, anche quello l'ho sempre visto come un qualcosa che ha un significato. Il marito di mia mamma è tifoso... Poi il mio miglior amico delle elementari, medie e superiori è del Toro: l'anno dell'Europa League abbiamo seguito da vicino e siamo andati allo stadio. Lui mi ha un po' trascinato in quel periodo e poi, anche se ho cambiato città ed abito a Varese tutto l'anno e ritorno per rivedere i parenti, la simpatia e l'affetto sono rimasti".

Intanto la stagione continua: c'è la preparazione in quota? "Esatto! C'è l'ultimo grosso blocco di allenamenti in quota prima di Parigi. Sono ufficialmente con la Nazionale. Poi, arriviamo qui tutti in periodi diversi anche perché gareggiamo in giorni diversi".

Quali sono gli obiettivi stagionali? "Due sono già stati fatti: il record italiano e la medaglia agli Europei. L'ultimo che rimane è andare in finale alle Olimpiadi a Parigi".