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interviste
Quello di questa sera contro il Debrecen è sicuramente un appuntamento molto sentito dalla tifoseria granata. La sfida con gli ungheresi rappresenta infatti il primo ostacolo che separa il Toro dalla fase a gironi della prossima Europa League. Per conoscere meglio gli avversari dei granata abbiamo contattato Aron Coceancig, redattore di Ungheria News.
Buongiorno Aron, che cosa si aspetta dalla gara di questa sera?
"Si tratta sicuramente di un giovedì calcistico molto atteso in Ungheria. Era da 22 anni che tutte e quattro le squadre ungheresi non superavano il primo turno preliminare delle competizioni europee. Il calcio magiaro, seppur lentamente, è in crescita, anche se il livello è sicuramente molto inferiore al campionato italiano. Mi aspetto una bella partita, sperando che il discorso qualificazione non sia già chiuso dopo la gara d'andata".
Il Debrecen può tenere testa al Toro o pensa che il divario tecnico tra le due squadre sia troppo elevato?
"Il divario tra le due squadre ed in generale tra i due campionati è molto elevato. Il Torino rimane il grande favorito, ma il Debrecen ha già avuto modo di regalare qualche sorpresa anni addietro nelle competizioni europee. È infatti l'unica ungherese ad essersi qualificata ai gironi di Champions League nel 2009-2010 e nel 2010-2011 si è qualificata per i gironi di Europa League. Un vantaggio potrebbe essere dato dalla preparazione atletica più avanzata, perché qui il campionato inizia il 3 agosto".
Quali sono le aspettative nell'ambiente Debrecen per la gara di questa sera?
"Gli ungheresi sono un popolo pessimista per definizione. Dal punto di vista del risultato ci sono poche aspettative per la gara di andata, la speranza è mantenere aperto il discorso qualificazione anche per il ritorno. Dal punto di vista sportivo le aspettative sono grandi: il Torino è una squadra rinomata e blasonata, è un onore incontrarla".
Che cosa si conosce del Toro a Debrecen ed in Ungheria?
"In Ungheria si conosce e si segue il calcio italiano e i due paesi sono stati molto legati dal calcio. L'anno scorso è stato pubblicato un libro dal titolo "Quando gli italiani eravamo noi" che narra le vicende dei tanti calciatori ungheresi nel campionato italiano, specialmente tra gli anni '30 e '40. Quando in Ungheria si parla di calcio c'è sempre molta nostalgia per gli anni che furono. Tra i granata viene spesso ricordato l'ungherese "Egri", Ernő Egri Erbstein, direttore tecnico del Torino degli anni '40".
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Tornando alla partita, chi è il giocatore del Toro più temuto e chi è invece il pericolo numero uno per i granata?
"Per i granata i “guai” possono venire dalla giovane promessa Varga, 23 anni, esterno offensivo, dallo scatto rapido e dal buon dribbling. È lui il marcatore di due delle quattro reti segnate dal Debrecen nel turno precedente di Europa League. E poi c'è anche una vecchia conoscenza del calcio italiano, il capitano Tőzsér. Centrocampista di esperienza che ha giocato nel Genoa, nell'AEK e nel Genk. Il giocatore più temuto dal Debrecen è sicuramente Belotti, il bomber granata che può decidere la partita in qualsiasi momento".
Per chiudere, un pronostico sulla gara di questa sera ed in generale sul passaggio del turno?
"Per quanto riguardo la gara d'andata direi che la vittoria del Toro sia la più quotata. Starà al Debrecen cercare di strappare un risultato che lasci aperta la speranza di qualificazione per il ritorno, magari cercando si segnare un gol fuori casa. In modo da giocarsela tra le mura amiche di uno stadio nuovo che per l'occasione potrebbe dare una spinta in più".
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