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interviste
Parla con l’inconfondibile accento veneto ed è sempre sorridente. Si chiama Antonio, è il figlio di Aldo Ballarin. I suoi ricordi si coniugano in granata, profumano d’infanzia e di Grande Torino: “Gli eroi del...
Parla con l’inconfondibile accento veneto ed è sempre sorridente. Si chiama Antonio, è il figlio di Aldo Ballarin. I suoi ricordi si coniugano in granata, profumano d’infanzia e di Grande Torino: “Gli eroi del Grande Torino – racconta – hanno lasciato un immenso affetto, nell’anima di tutti gli sportivi italiani. Fin da piccolo mi segnavano: ecco il figlio di Aldo! Forse vedevano in me l’immagine di mio padre. Ho appreso molto dai ricordi di mia madre, mi parlava spesso di mio padre, suo fratello e tutti gli altri. Erano appena sposati, non è stato facile, per lei, accettare l’infausto destino. Ancora oggi, quando parla del suo Aldo, piange.”
Cosa ricorda di suo padre?
“Noi abitavamo davanti al Filadelfia, mia madre, la partita, la guardava dal balcone. Quando mio padre faceva qualche entrata cattivella, indicava mia madre con il dito, si metteva le mani in testa e si tirava su la mascagna (i capelli), così mia madre capiva che aveva fatto qualcosa di sbagliato e quando arrivava a casa lo rimproverava”.
E poi?
“Ho capito il dolore. Quando capitò la disgrazia siamo andati da uno zio che ci ha accolto in famiglia e io e mio fratello siamo cresciuti con lui. Adesso vivo a Chioggia, sovente mi reco ospite nei Club e talvolta viene anche la mamma”
È in contatto con i figli degli altri Eroi di Superga?
“Purtroppo ho pochi contatti, Noi eravamo molto amici dei Grezar, quando andavano a Trieste si fermavano spesso a Chioggia. Ultimamente abbiamo dei rapporti con Franco Ossola e con Sauro Tomà. Mi è dispiaciuto molto per sua moglie. Sandrino Mazzola non l’ho mai più visto, tante volte ho sperato di incontrarlo a Superga il 4 maggio. Noi non siamo mai mancati”
Cosa ne pensa del Toro attuale?
“Sinceramente, speravo di festeggiare all’ultima partita di campionato. Purtroppo credo sia più probabile giocare i playoff: non sarà facile, ma i ragazzi saranno caricati e non ci fermerà nessuno”
Il suo rapporto con i tifosi?
“Sono sempre stati gentilissimi, mi telefonano, mi invitano alle feste, sono stupendi: fuori dal comune. Credo che nessun altra squadra possa vantarsi di avere dei tifosi come quelli del Toro: unici”.
Un piccolo affresco di un grande uomo che, il ricordo appuntito sul cuore, garbatamente saluta, sorride al suo destino e ritorna alla sua amata Chioggia.
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