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TURIN, ITALY - OCTOBER 02: Manuel Locatelli of Juventus controls the ball during the Serie A match between Torino FC v Juventus at Stadio Olimpico di Torino on October 02, 2021 in Turin, Italy. (Photo by Daniele Badolato - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)
Gianni Balzarini racconta da moltissime stagioni la Juventus sui canali Mediaset. In esclusiva su Toro News il noto giornalista ci illustra le principali tematiche del Derby della Mole di domani, venerdì 18 febbraio, tra la Juventus di Massimiliano Allegri e il Torino di Ivan Juric.
Buongiorno Gianni, la Juventus è diversa rispetto a quella di qualche settimana fa: merito soltanto dei due nuovi acquisti?
“Sì, la Juventus è diversa, è cambiata. I due giocatori nuovi spostano gli equilibri, ma il loro grande merito è stato quello di trascinare tutto l’ambiente. I tifosi bianconeri e i componenti dell’attuale rosa hanno capito che l’obiettivo è tornare a vincere, il prima possibile. Magari non sarà quest’anno, ma la società ha fatto capire con gli acquisti di Zakaria e Vlahovic che vuole tornare in alto. Inoltre, dal punto di vista tattico sono due innesti che rendono più semplice il compito degli altri. In primis Morata: è più libero e più sciolto. Lo stesso dicasi per Dybala che non è gravato dal compito assillante di segnare. Vlahovic è un attaccante potenzialmente fortissimo, ma ha ancora grandi margini di miglioramento. Dal canto proprio Zakaria appare essere il centrocampista che alla Juventus serviva”.
La Juventus teme il Torino?
“Le statistiche dicono che il Torino ha vinto un solo derby negli ultimi 25 anni, però i granata hanno messo molto spesso in difficoltà la Juventus nel recente passato. Tanti derby sono stati decisi all’ultima curva sia in casa della Juventus sia in casa del Torino. Tante volte il derby è stato sporco e rognoso. Mi aspetto una partita simile anche venerdì sera. Penso che assomiglierà a quella d’andata, nella quale il Torino mise in difficoltà la Juventus, soprattutto nel primo tempo, prima del gol vittoria di Locatelli. E poi aggiungo che la Juventus, a differenza di quanto molto spesso si dice, sente il derby. Magari non è la partita della stagione come per il Torino, ma è una partita che vale. Il popolo granata carica sempre l’ambiente in vista del derby. Mi ricordo ancora il pianto liberatorio di grandi e piccini nel 2015 quando il Torino tornò a vincere il derby dopo tanto tempo. Nello stesso modo, però, penso che Juric stia cercando di alzare l’asticella e di cambiare un po’ la mentalità in casa granata perché ambisce a piazzamenti di primo piano in classifica”.
In tutto questo, che gara si aspetta?
“Una gara in cui non conterà solo la passione. Varrà tanto anche per la classifica di entrambe. Il Torino sembrava orientato a lottare per un nobile piazzamento, poi le ultime due giornate non sono andate bene. Quindi, ha bisogno di ripartire e di fare punti”.
E la Juventus penserà all’ottavo di andata di Champions League contro il Villareal?
“Lo escludo categoricamente. La Juventus deve tenere a bada l’Atalanta che ha una partita da recuperare proprio contro il Torino. In tal senso il derby rappresenta una partita importante per la posta in palio. La Juventus deve assolutamente centrare la qualificazione alla prossima Champions”.
Ci sono stati contatti tra Andrea Belotti e la Juventus in questi mesi?
“No, non ci sono stati contatti. Belotti alla Juventus è stato soltanto una suggestione. Credo che sarebbe stato irrispettoso contattare il capitano del Torino, colui il quale legge da anni i nomi dei caduti di Superga. Sarebbe stata una mossa di mercato che avrebbe messo a forte disagio lo stesso giocatore. Non era una strada corretta da percorrere e non è stata percorsa, almeno al momento. Lo stesso dicasi per Gleison Bremer. Credo che al momento l’Inter abbia fatto qualche passo in avanti in più. Mi piace, comunque, sottolineare il gesto del brasiliano: un gesto di riconoscenza non da tutti nel calcio d’oggi”.
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