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FLORENCE, ITALY - AUGUST 14: David Chidozie Okereke of US Cremonese celebrates after scoring a goal during the Serie A match between ACF Fiorentina and US Cremonese at Stadio Artemio Franchi on August 14, 2022 in Florence, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
Il Torino si prepara alla sfida di sabato alle ore 18:30 contro la Cremonese. La formazione lombarda è ancora ferma a zero punti in classifica dopo le sconfitte con Fiorentina e Roma. La squadra di Alvini è però apparsa in forma e in grado di competere in Serie A. Per conoscere meglio questo avversario Toro News ha contattato Fabrizio Barbieri de La Provincia di Cremona che ha gentilmente accettato di concedersi ai nostri microfoni per introdurci a questo match.
Buongiorno Fabrizio, come sta la Cremonese sia dal punto di vista fisico che mentale? La squadra è apparsa in forma nel match con la Roma nonostante sia arrivata una sconfitta.
"Le prime due gare sono state positive, sia a Firenze che a Roma c'è stato un buon calcio. La squadra ha fatto due buone partite facendo vedere un gioco veloce e aggressivo creando anche azioni pericolose perché con la Roma Dessers ha preso una traversa. Questa è una squadra che costruisce; tuttavia, sabato contro il Torino ci sarà il problema di dover far punti per forza perché giochi la prima partita in casa".
La sfida col Torino arriva al terzo turno e la Cremonese è ancora alla ricerca dei primi punti in campionato. La presenza del pubblico amico per questa prima gara al ritorno in Serie A può essere un fattore determinante?
"Sì, può aiutare e infatti lo Zini sarà pieno e con entusiasmo. Le prime due partite hanno anche creato qualche aspettativa perché sono stati sfiorati due pareggi in trasferta contro due squadre complicate. Il Torino però è una squadra organizzata e che gioca un buon calcio ed è difficile da affrontare. Il calendario è difficile perché poi dopo il Toro ci saranno le sfide con Inter, Sassuolo, Atalanta e Lazio".
Il mercato fatto dalla società ha soddisfatto la piazza? Ci si crede nell’obiettivo salvezza?
"C'è soddisfazione ma anche grande curiosità perché la squadra è formata da tanti giocatori inesperti della categoria compreso l'allenatore che per la prima volta fa la Serie A. Ci sono anche tanti ragazzi che arrivano da campionati esteri e quindi bisogna capire se nel loro bagaglio ci sono le qualità per giocare in Serie A. Il mercato non è finito e, secondo me, ancora tre giocatori potrebbero arrivare".
Quanto è cambiata la Cremonese di Alvini rispetto a quella che circa un anno fa affrontò il Torino in Coppa Italia ma che era allenata da Pecchia?
"La Cremonese di Pecchia era più adatta a un gioco offensivo e di aggressione dalla metà campo in su. Giocava con una punta, due esterni molto alti e tre centrocampisti che spesso erano di qualità piuttosto che abili a fare filtro. Quest'anno invece con Alvini la Cremonese accetta l'uno contro uno in difesa e infatti è una vera linea difensiva a 3 e non a 5 come spesso capita. È una squadra che non rinuncia a giocare mai e che punta molto sul possesso palla".
Un tifoso del Torino quali giocatori della Cremonese dovrebbe temere di più? Chi possono essere i due o tre avversari più pericolosi per questa partita?
"Sicuramente Dessers è un giocatore importante. È un centravanti molto rappresentativo come blasone e la scorsa stagione era stato il capocannoniere della Conference League. Si tratta di un giocatore di qualità sul quale la società ha investito molto. Sulla sinistra c'è Valeri che è un giocatore giovane però spinge molto in avanti ed è pericoloso. Secondo me poi Ascacibar è intelligente ed è bravo nelle letture da centrocampista centrale e aiuta molto i compagni, ha giocato anche un centinaio di partite in Bundesliga e si capisce che è un giocatore vero".
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