Abbiamo approfittato della sosta per il Mondiale in Qatar, per fare il punto della situazione in casa Toro sulla prima parte di stagione. Per farci dare un giudizio il più possibile competente abbiamo fatto alcune domanda a Mario Beretta, ex allenatore del Torino nella stagione 2009/10. Con l'ex tecnico granata abbiamo provato a valutare l'andamento del Torino in questa prima parte di campionato e a tracciare il futuro della formazione granata.
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Beretta a TN: “Juric? Non lascerei andare in scadenza gli allenatori di qualità”
Buongiorno Mister, che idea si è fatto del Torino dopo le prime 15 partite di campionato?
"Come tutte le squadre di Juric a me lascia sempre sensazioni positive. Magari ci sono state delle difficoltà iniziali ma con il lavoro le cose si sistemano sicuramente. Sono arrivati alcuni giocatori nuovi che devono capire il modo di lavorare dell'allenatore e devono entrare in sintonia che è quello che ci vuole per entrare in un ambiente nuovo e ci vuole solo un po' di tempo. Il lavoro fatto da Juric negli anni però è una garanzia".
Dove crede che possa migliorare maggiormente questa squadra nella seconda parte di stagione?
"Si può sempre migliorare in tutti i reparti. Adesso mi viene in mente che, anche per il modo di giocare dell'allenatore, una perdita come quella di Bremer fa la differenza. Bisogna anche dare meriti a chi lo ha allenato perché lo ha fatto crescere molto ma nel momento in cui va via si perde tanto. Per questo credo che ci vorrà un po' di tempo per migliorare dal punto di vista tattico nella fase difensiva. Sicuramente però con giocatori come Schuurs e Buongiorno possono migliorare molto lavorando con Juric e portare grandi benefici alla squadra".
Quanto è importante il lavoro di Juric per la crescita dei risultati che sta cercando di raggiungere questo Torino?
"Molto importante, è chiaro che l'allenatore ha come primo obiettivo il raggiungere dei risultati. Qualunque allenatore di una prima squadra, in qualsiasi categoria, deve raggiungere dei risultati. Contemporaneamente deve però migliorare anche il rendimento dei suoi giocatori e come dicevamo prima ha già valorizzato tanti giocatori e lo farà anche con altri. Questo è nel suo modo di lavorare".
Il contratto di Juric scade a giugno 2024. Il prossimo anno si può lavorare bene anche eventualmente con il contratto in scadenza oppure per un allenatore diventa più difficile farsi seguire dalla squadra?
"Io farei di tutto per non farmi scappare questo allenatore, è sempre meglio. Ha dimostrato di sapere fare bene in una piazza esigente come quella di Torino e come dicevo può sia raggiungere i risultati richiesti che far crescere i giocatori. Io farei di tutto per rinnovare il contratto di Juric però è anche vero che bisogna essere in due per trovare un accordo. Non lascerei mai andare in scadenza gli allenatori di qualità".
In questa sosta per i Mondiali è arrivato il rinnovo del direttore Davide Vagnati e i tifosi si augurano che sia seguito anche da quello di Juric. Secondo lei si tratta della strada giusta per il Toro? Questa coppia è quella giusta?
"Direi di sì visto quello che stanno producendo. Al netto di quello che è successo all'inizio di quest'anno (la famosa lite tra i due nel ritiro in Austria, ndr) sono cose che possono capitare. Da persone intelligenti quali sono uno ci va sopra, certe volte da conflitti forti vengono fuori delle situazioni di connessione ancora maggiore. Credo che abbiano dimostrato di lavorare con qualità. Riuscire a portare avanti un binomio che ha dimostrato grande attaccamento al loro lavoro è fondamentale. Serve anche per dare continuità perché può essere un problema serio ogni volta ripartire da zero".
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